Benvenuti a Ten Talking Points, l’unica rubrica che beve caffè al ginseng senza zucchero e gluten free. Altre considerazioni.
1. Come vi avevo più volte anticipato, la Juve ha vinto ancora lo scudetto. Dopo il delirio per il rigore al 93’ col Real Madrid, l’unico rimasto lucido fino alla fine nella Juve è stato Allegri. Ha tenuto la barra dritta, non ha frignato e ha fatto sì che la squadra arrivasse lucida con la Samp.
1 bis. Allegri vincerà il 70esimo scudetto di fila con la Juve, farà sua la Coppa Italia e se ne andrà quindi altrove. Grande allenatore, grande motivatore. Dopo l’esonero con il Milan pareva in crisi, ma il tramonto da quel giorno ha riguardato i rossoneri e non certo lui.
2. Il Napoli è a -6 dalla Juve e disputerà lo scontro diretto allo Stadium. Sarebbe sportivamente affascinante se vincesse, per regalare a noi tutti un finale (fintamente) aperto. Non sembra però questo lo scenario più probabile. Il Napoli è stanco e per lunghi tratti il Milan non ha fatto girare palla peggio di Mertens&compagni. Mentre i dibattiti “Sarri ha fallito/Sarri è il Messia” già si sprecano, posso darvi in anteprima la risposta: la Juve è semplicemente più forte. Basta saperlo, basta accettarlo.
3. A fine partita, il Commodoro Marxista ha ribadito che la sua permanenza a Napoli dipenderà solo da lui. De Laurentiis gli ha dato carta bianca, ma il Che Gue Sarri resterà solo se avrà la certezza di ripagare l’affetto con i risultati. Di solito, quando un Condottiero parla così, sta pensando seriamente di andare a combattere altrove.
4. Dopo il pari a San Siro, Sarri ha litigato con Biglia, sfanculato Paola Ferrari e detto “suka” a chi gli ha chiesto di commentare la Juve. Alle Olimpiadi interstellari di “Come prenderla bene” si giocherebbe il titolo con Buffon. Con roulette finale di bestemmie a oltranza.
5. Derby capitolino teso e non troppo emozionante, al di là dei minuti finali, durante i quali Dzeko ha avuto sette occasioni in tre secondi. Il pareggio serve soprattutto all’Inter, che si garantisce così la qualificazione aritmetica per Champions League e Olimpiadi. Applausi.
6.Credevo che non potesse esistere in natura una cosa più brutta troiaio di Another Brick In The Wall Part 2 “cantata” da Cyndi Lauper nel Live in Berlin 1990, ma devo dire che anche il primo tempo dell’Inter con l’Atalanta come troiaio non ha scherzato mica.
6 bis. Mi dicono che nel secondo tempo l’Inter sia poi migliorata, solo che avevo già spento la tivù quando su Sky hanno inquadrato Spalletti che gesticolava e Caressa ha detto: “Ecco il Gioca Jouer di Spalletti eh eh eh”. Ammettiamolo: l’umanità ha fallito.
7. Tutti parlano del miracolo di Donnarumma su Milik, ma Gattuso col Napoli ha fatto un piccolo capolavoro. È incredibile come abbia saputo ridestare una squadra con limiti evidenti. La Champions League non è mai stata possibile, ma se fosse stato in panchina dalla scorsa estate lo sarebbe stata eccome.
8. Cinque partite su dieci di Serie A sono terminate 0-0. È stata una giornata appassionante come una lap dance di Rosato sulle note di Finché la barca va. Remixata da Dj Molella.
8 bis. Spiegato il sorpasso a cazzo di Verstappen in Cina: “Dai box mi avevano detto che la Ferrari di Vettel era stata rubata da Nardella, così ho cercato in ogni modo di fermarla”.
9. Si mette male per Crotone e Verona. Genoa sparagnino e concreto, Bologna di giustezza. Spal saracinesca. De Zerbi eroico. Il Cagliari rifiata, Chievo e Sassuolo molto meno. Se i campionati durassero due mesi, Giampaolo e Oddo piscerebbero in testa a tutti.
10. Ieri ho fatto dieci chilometri di corsa. Volevo stare sotto i 45 minuti, ma ho chiuso in 46. Giunto al traguardo, ho detto al cronometro che non aveva sensibilità, che stava compiendo un crimine contro l’umanità cronometrica e che aveva il bidone dell’immondizia al posto del cuore. Il cronometro mi ha detto di andare affanculo, non prima di comprarmi una Sprite e di andare a prendermi qualche fruttino in tribuna con Buffon.