Al termine del primo discorso del presidente francese davanti alla plenaria di Strasburgo, il gruppo 5 stelle ha diffuso una nota in cui ufficializza le volontà di dialogo: "Il Movimento 5 stelle, legittimato dal voto di 11 milioni di cittadini italiani, ha la forza e la competenza per essere protagonista di questo processo di riforma"
“Come abbiamo fatto con tutti, siamo pronti a collaborare con il presidente Emmanuel Macron“. Dopo le indiscrezioni delle scorse settimane, gli eurodeputati M5s a Bruxelles confermano la volontà di dialogo con il capo dello Stato francese. Al termine del suo primo discorso davanti alla plenaria a Strasburgo, il gruppo ha diffuso un comunicato che ufficializza l’apertura e soprattutto ribadisce il nuovo volto istituzionale del Movimento anche a Bruxelles, anche per dimostrare credibilità e autorevolezza nel caso si formasse un governo. “Sin dal nostro ingresso al Parlamento europeo“, si legge nella nota, “abbiamo sempre lavorato in modo costruttivo con tutti. Allo stesso modo siamo pronti a collaborare con il presidente Macron per fornire il nostro contributo a un’agenda veramente europea, in grado di rilanciare un’integrazione fiaccata da anni di egoismi e politiche fallimentari“. E poi aggiungono: “Siamo pronti a discutere nel merito le future proposte di riforma dell’Unione europea“.
Dal M5s assicurano che per il momento non ci sono grosse evoluzioni, ma sicuramente il comunicato è un segnale importante. “Del discorso di Macron”, si legge, “abbiamo apprezzato i riferimenti al maggior coinvolgimento dei cittadini nelle politiche dell’Unione, alla sovranità digitale europea e alla carbon tax per sostenere la transizione energetica verso le rinnovabili”. Quindi l’offerta di cooperazione: “Siamo pronti a discutere nel merito le future proposte di riforma dell’Unione europea, punto per punto. Queste proposte però non devono in alcun modo limitarsi a una semplice ripulitura cosmetica di un edificio che necessita, invece, una profonda ristrutturazione. Una ristrutturazione da incentrare sulla lotta alle diseguaglianze e all’evasione fiscale, sul pilastro sociale europeo, sulle sfide derivanti dalla globalizzazione e della robotizzazione. Per operarla è necessario uscire da una logica appiattita sull’asse franco-tedesco. L’Italia deve riprendersi il ruolo che la storia e l’importanza del nostro Paese le impongono, come lo stesso Macron ha sottolineato durante il suo intervento. Il Movimento 5 stelle, legittimato dal voto di 11 milioni di cittadini italiani, ha la forza e la competenza per essere protagonista di questo processo di riforma”.
Il corteggiamento tra Macron e i 5 stelle è appena iniziato: al momento En Marche, il partito del presidente francese, non siede in assemblea, ma alle elezioni del 2019 prevede di far entrare un buon numero di eurodeputati. A quel punto dovrà valutare con chi andare a formare il gruppo e i 5 stelle, che sono pronti a mollare gli estremisti di Farage, stanno valutando l’idea di unirsi con i macroniani. Una svolta significativa che andrà avanti di pari passo con le evoluzioni romane: se i 5 stelle dovessero riuscire a portare a casa un’intesa con il Pd, anche a Bruxelles sarebbe più facile ottenere l’accordo. Ma per ora la parola d’ordine è cautela. Tanto è vero che serve un secondo comunicato per precisare che sono stati apprezzati vari concetti espressi dal presidente francese in Aula, ma che “tutto il resto sono speculazioni: la nostra linea è sempre la stessa, dialogo con tutti quelli che vogliono un cambiamento”.