L'iniziativa del presidente di Montecitorio ai gruppi dopo gli appelli del garante dei detenuti e delle camere penali e la richiesta di informazioni del capo dello Stato
Serve una “riflessione” dei partiti sulla riforma dell’ordinamento penitenziario, perché l’appello del garante nazionale per i diritti dei detenuti non può rimanere inascoltato. A dirlo è il presidente della Camera Roberto Fico che ha esteso il suo messaggio ai capigruppo durante la riunione per decidere il calendario. Una precedente conferenza dei capigruppo aveva deciso di non fare esaminare il testo del decreto legislativo dalla commissione speciale per gli atti del governo, attendendo la costituzione della commissione Giustizia per la quale tuttavia servono prima una maggioranza e un’opposizione, cioè un governo, circostanza che in questo momento appare remota. Sul tema peraltro si sono espressi in modo contrario Lega, Forza Italia e lo stesso M5s. Pd e Liberi e Uguali si sono già dichiarati favorevoli all’assegnazione del provvedimento alle commissioni speciali.
Dalla ministra uscente per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro, sentita da Radio Radicale, per giunta si è saputo che Fico ha anche spiegato di avere ricevuto una nota dalle camere penali “nella quale si faceva riferimento ad una astensione dall’udienza come forma di protesta in ragione della mancata assegnazione alla commissione speciale dei decreti legislativi”, ma soprattutto di aver ricevuto una richiesta da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sull’andamento dei lavori.
Una mossa, quella del pressing del presidente della Camera, che ha ricevuto soprattutto il sostegno del Partito Democratico che ha voluto la riforma sulle carceri. Apprezzamento espresso dal ministro della Giustizia Andrea Orlando (“E’ un provvedimento urgente”) e dal capogruppo alla Camera Graziano Delrio (“Accogliamo con favore l’invito del presidente di Montecitorio”). Alla fine sul tema ci sarà, dunque, una nuova valutazione nella prossima riunione dei capigruppo. Ai gruppi Fico ha detto di non esprimere subito la loro posizione, ma di riflettere in vista della prossima conferenza dei capigruppo.