Taroccavano la dichiarazione dei redditi inserendo spese mediche fasulle e crediti maturati del tutto inesistenti. Una pratica, messa in atto tra il 2013 e il 2015, in cui sono coinvolte ventotto persone in tutta Italia, da Milano fino a Napoli
Inserivano nel modello 730 spese mediche fasulle e crediti inesistenti per ottenere rimborsi Irpef gonfiati. Poi versavano parte di questa somma – tra il 30 e il 50 per cento – all’organizzazione criminale. È una maxi truffa da più di 25 milioni di euro quella sgominata oggi dalla Guardia di finanza di Castellammare di Stabia. Ventotto gli indagati, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, falso e sostituzione di persona.
Le indagini sono iniziate nel settembre del 2015 e hanno portato alla luce un sistema criminale diffuso in quasi venti città italiane, da Milano a Napoli. I promotori della truffa si avvalevano di intermediari (spesso dei semplici prestanome) per procacciare contribuenti disponibili a taroccare la propria dichiarazione dei redditi. E secondo gli inquirenti sono 4.459 i modelli 730 – relativi alle annualità 2013, 2014 e 2015 – inviati all’Agenzia delle entrate con informazioni false e privi di adeguata documentazione. Un totale di 52 milioni di euro, da cui sono stati ricavati 25.113.098 euro sotto forma di rimborsi Irpef. A quel punto i titolari di queste dichiarazioni dovevano devolvere parte dei soldi ai promotori della truffa.
Su richiesta della Procura campana, il gip ha quindi disposto la confisca – a carico dei 28 indagati – della somma sottratta alle casse dello Stato. Per i contribuenti coinvolti, invece, il recupero del credito e l’applicazione delle sanzioni amministrative sono affidati all’Agenzia delle entrate.