Il pm Nino Di Matteo commenta la sentenza di primo grado del processo sulla Trattativa Stato-mafia, che ha visto condannati gli ex vertici del Ros Mario Mori, Giuseppe De Donno e Antonio Subranni, l’ex senatore Marcello Dell’Utri e il mafioso Antonino Cinà, medico fedelissimo di Totò Riina (leggi l’articolo). “Esce fuori uno Stato di cui una parte – noi siamo degli umili rappresentanti dello Stato – non ha accettato l’ipotesi che eventuali responsabilità dello Stato potessero essere nascoste”, ha detto Di Matteo. Che si è rammaricato per la mancanza di solidarietà da parte delle istituzioni quando su di lui e sui colleghi sono arrivate accuse di eversione e di finalità politiche. Quanto alla condanna di Marcello Dell’Utri, in relazione alla figura di Silvio Berlusconi il pm ha spiegato che “oggi la correlazione con Cosa nostra non riguarda il Silvio Berlusconi imprenditore ma il Silvio Berlusconi politico: aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza”. Alle parole del pm risponde con una nota Forza Italia. Il partito dell’ex Cavaliere si dice pronto a querelare il magistrato: “Forza Italia respinge con sdegno ogni tentativo di accostare, contro la logica e l’evidenza, il nome di Berlusconi alla vicenda della trattativa stato-mafia. Il fatto che uno dei Pubblici Ministeri coinvolti nel processo – non a caso assiduo partecipante alle iniziative del Movimento Cinque Stelle – si permetta, nonostante questo, di commentare la sentenza adombrando responsabilità del Presidente Berlusconi è di una gravità senza precedenti e sarà oggetto dei necessari passi in ogni sede”. E ancora nella nota ufficiale di FI: “La sentenza, in attesa di leggere le motivazioni, ci appare frutto di un evidente pregiudizio. Ogni atto politico e di governo del Presidente Berlusconi, di Forza Italia nel suo complesso, e di ogni suo singolo esponente è sempre andato nel senso di un contrasto fortissimo alla criminalità mafiosa, sia sul piano dell’incremento delle pene, e dell’individuazione di nuovi strumenti giuridici per una più efficace azione antimafia, sia anche per quanto riguarda l’azione delle forze dell’ordine sotto i nostri governi noi confronti dei responsabili di reati di mafia”.