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25 aprile, sindaco di Todi nega patrocinio alle manifestazioni Anpi: “Sono di parte”. La sua giunta è sostenuta da Casapound

L'amministrazione di centrodestra non darà il patrocinio a due eventi in programma per la Festa della Liberazione, come denuncia la sezione locale dell'Associazione dei partigiani. Il primo cittadino Ruggiano spiega: "Il Comune non può essere 'invitato', deve organizzare le celebrazioni"

Il Comune di Todi, in Umbria, non sosterrà le celebrazioni organizzate dall’Anpi per la Festa della Liberazione del 25 aprile: secondo l’amministrazione comunale, composta da una giunta di centrodestra sostenuta anche da un consigliere comunale di Casapound, si tratta di “iniziative di parte”. In particolare è stato negato il patrocinio alla Camminata della liberazione in programma la mattina del 25 aprile e a un incontro in programma nel pomeriggio nella sala del Consiglio comunale. Il sindaco Antonino Ruggiano, di Forza Italia, ha spiegato la sua posizione all’Ansa:  le iniziative “non possono essere organizzate da un’associazione, pur rispettabilissima, che ‘invita‘ il Comune perché questo rappresenta tutti”. “Deve essere il Comune stesso a organizzare le celebrazioni”, ha aggiunto.

A denunciare il negato patrocinio è stata la presidente della sezione locale dell’Associazione partigiani Camilla Todini, che ha giudicato “gravissimo” quanto successo e ha sottolineato che il programma non sarà modificato o annullato: “Non era mai successo nella storia della città, nemmeno con la precedente amministrazione Ruggiano, che il Comune si dissociasse dall’Anpi per la celebrazione della Festa di Liberazione” ha detto Todini. “Visto che il Comune considera ‘di parte’ la nostra iniziativa e che l’Anpi è la ‘casa’ degli antifascisti, ci chiediamo chi siano gli altri”. Secondo l’Anpi di Todi, la giunta ha motivato la sua decisione spiegando di avere voluto “predisporre un programma delle celebrazioni che sia quanto più istituzionale possibile, evitando, quindi, di aderire a programmi e celebrazioni che abbiano una impostazione di parte“.

Il sindaco Ruggiano invece ha detto che le celebrazioni per il 25 aprile sono un momento “fondamentale, centrale, per le istituzioni locali, degne del massimo rilievo e solennità”. “E’ il Comune a dover organizzare le celebrazioni – ha sottolineato ancora il primo cittadino di Todi – e lo abbiamo fatto organizzando per quel giorno una serie di appuntamenti. Abbiamo invitato tutti, la cittadinanza e le associazioni. Faremo quello che va fatto per ricordare come si deve la ricorrenza”. “Partecipando agli appuntamenti dell’Anpi (cui abbiamo comunque concesso gratuitamente tutti gli spazi richiesti) ci sembrerebbe invece – ha detto ancora Ruggiano – di non rendere onore al vero significato del 25 aprile perché loro fanno una cosa diversa”. “Le polemiche? Me le aspettavo, siamo in Italia…”, ha concluso Ruggiano.

Il deputato Pd Walter Verini ha definito “grave e pretestuosa” la decisione del sindaco: “In tutte le città di Italia – afferma Verini – l’anniversario della Liberazione vede insieme le istituzioni, tutte le associazioni partigiane, le forze democratiche che si riconoscono nella Costituzione. A Todi, evidentemente, non è così e la scelta del Comune è divisiva e non rappresenta il sentimento comune di questa terra”. “Il 25 aprile sarò a Todi per testimoniare da vicino che le istituzioni sono presenti – conclude Verini – e non si allontanano dai valori della democrazia e della libertà”.

L’esponente Pd Emanuele Fiano ha affidato a Twitter il suo commento: “Non so voi, ma secondo me il limite è stato superato da tempo”. “Organizziamo una bella manifestazione nazionale a Todi?” propone Fiano.