Notting Hill è una deliziosa commedia del 1999 di Roger Michell che parla d’amore. Alzi la mano che non l’ha mai vista. È un genere di film romantico e divertente che ogni volta che lo programmano in tv si tende a rivedere. Leggero, protagonisti fantastici (Spike in primis), colonna sonora indimenticabile.

Tra le tante esilaranti scene cito quella in cui Hugh Grant partecipa alla cena a casa dagli amici più cari che si prodigano per trovargli una fidanzata. Tra le aspiranti c’è anche la fruttariana, ragazza carina acqua e sapone con una faccina scialba che ovviamente fu scartata.

E i vegani? Nel film non se ne parla, ma è una categoria che stimo nonostante io indossi pantaloni e giacche di pelle e mangi carne e pesce. Ecco allora una piccola guida al green, sex and love per chi segue questa filosofia visto che evita qualsiasi aspetto – dal cibo al sesso – che coinvolga lo sfruttamento animale. Anche perché nella vita ci si può innamorare di qualcuno che sposa questo stile di vita ed è bene trovarsi pronti a non fare gaffe.

A proposito di amore e non solo, all’estero va per la maggiore l’inglese Grazer, un’applicazione creata apposta per “erbivori”. Concedetemi il termine visto che è sulla home page del sito: si presenta come la dating app che connette vegetariani e vegani, funziona come Tinder ed è gratuita. Negli Stati Uniti segnalo Greensingles per uomini e donne di qualsiasi orientamento sessuale ed età che amino anche lo yoga, la meditazione, la vita all’aria aperta. Sempre avanti gli americani. In Italia si può trovare l’anima gemella sui siti VegLove.it e Veggieflirt.com.

Francamente al primo impatto non mi sembrano molto accattivanti a livello grafico ma è un retaggio del mio passato “armandotestiano” da pubblicitaria della “Milano da bere”. E il sesso? Tranquilli, ormai le lenzuola di seta non si usano più (sospirone, erano tanto chic!) ma i preservativi sì. O almeno bisognerebbe, visto l’incremento delle malattie sessualmente trasmissibili.

Dustin Leonard è il giovane fondatore e Ceo di HERO Condoms, una compagnia australiana che mira a fermare la diffusione dell’Hiv/Aids in Africa con una gamma vegan di preservativi e lubrificanti a base di aloe vera. Acquistando una confezione, si dona un profilattico ad una organizzazione del Botswana che li distribuisce e contribuisce ad educare la popolazione sull’importanza del sesso sicuro. Bravo Dustin!

A Berlino invece ha aperto da qualche anno il primo sex shop eco-friendly e vegan. Anne e Sara sono le proprietarie di Other nature e non propongono di certo strap on in pelle o solleticatori di piume. Gli articoli in vendita sono principalmente prodotti in Germania e sono eco-compatibili. Addirittura si possono acquistare frustini realizzati a mano da artisti locali che riciclano materiali. Attenti a non trovare nell’impugnatura il vasetto di crauti sott’olio della nonna.

Io sono più per il tradizionale, quindi trovo sicuri e molto belli i dildo in pyrex – sì, quello dei contenitori di vetro da mettere nel forno – e in acciaio. I vegani approveranno sicuramente.

Infine, suppongo che la domanda nasca spontanea: come faranno i seguaci di questa filosofia così rigida ad ammettere la fellatio alla Linda Lovelace, in cui si introducono e digeriscono gli spermatozoi?

Secondo Anne Dinshah, vice presidente dell’American vegan society e autrice del libro Dating vegans: recipes for relationships il liquido seminale è un regalo reciproco che si fa amorevolmente in una relazione tra persone consenzienti. Al contrario uova e latte sono prodotti dallo sfruttamento animale che implicano sofferenza e miseria. Se proprio volessimo sottilizzare, la sfortunata attrice di Gola Profonda, non sarebbe d’accordo.

Detto questo vado a mangiare una fiorentina e se doveste fustigarmi, cari vegani, fatelo con un fiore.

Potete seguirmi anche sul mio sito www.sensualcoach.it

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