Per qualche strano motivo, fino a qualche anno fa la Boxster si portava appresso la sgradevole nomea di essere la “Porsche dei poveri”. Come se in circolazione ci fossero davvero dei poveri in grado di comprarsi una Porsche: forse non avrà lo charme di una 911, ma di certo non è mai stata offerta a prezzo di saldo. Tuttavia dal 1996, anno di debutto del modello, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia ed è stata parecchia anche la strada fatta dalla Boxster.
Con l’ultima evoluzione, la spider tedesca è stata dotata di nuovi motori boxer turbo a quattro cilindri in luogo dei precedenti 6 cilindri aspirati: la cilindrata è scesa a 2 litri e 2.5, ma sono aumentate la potenza, la coppia motrice e l’efficienza. Rivisti anche sterzo e assetto. A perdere, semmai, è l’orecchio, orfano del bel sound del precedente frazionamento: ma, si sa, non si può avere tutto dalla vita.
Con l’arrivo della bella stagione, viene voglia di viaggiare a cielo aperto: quale auto migliore di una Boxster GTS, quindi? Trattasi della versione più performante della spider due posti secchi di Zuffenhausen. In cifre, significa che il propulsore eroga la bellezza di 365 Cv di potenza massima e la robusta coppia motrice di 430 Nm: rispetto al motore della versione “esse” (che ha 15 cavalli in meno), ci sono un nuovo condotto d’aspirazione e un turbocompressore ricalibrato nel funzionamento.
Per i puristi è disponibile pure il cambio manuale, specie in via di estinzione. Tuttavia, dopo aver provato l’automatico a doppia frizione PDK, non ci sono reali motivi per non preferirlo (costa altri 3.300 mila euro): massimizza le prestazioni, è fulmineo nei cambi marcia ed è appagante in ogni modalità di guida, anche quando si richiamano i suoi 7 rapporti manualmente, tramite i comandi al volante. Si parlava di “Porsche dei poveri” poche righe sopra. Bene, allora mettiamo subito le cose in chiaro: la GTS non è affatto per portafogli leggeri, visto che per mettersela in garage servono oltre 81 mila euro. Altro che “vorrei ma non posso”.
Le malelingue potrebbero obiettare che il livello prestazionale è inferiore a quello di una 911: sarà, ma la scheda tecnica racconta che la GTS scatta da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi e raggiunge una velocità massima di 290 km/h. Roba da supercar. Fanno parte del corredo di serie l’assetto con sospensioni attive, ribassate di 1 cm, Torque Vectoring con blocco meccanico del differenziale posteriore, cerchi in lega da 20” e sistema di scarico sportivo (regolabile nel volume).
Per quanto concerne l’abitacolo, la capacità di carico e l’infotainment, valgono le medesime considerazioni fatte per la 718 Cayman, che abbiamo gustato lo scorso anno. Rispetto a quest’ultima, però, l’interno della GTS è un trionfo di pelle e Alcantara, che ne nobilita ulteriormente il tono generale. Il posto guida è perfetto, con sterzo e volante regolabili a piacimento: si sta seduti in basso, con lo sterzo quasi verticale. La visibilità è buona davanti, mentre dietro non si vede un granché con la capote chiusa.
Il pane della Boxster GTS sono i percorsi tortuosi, intervallati da generosi rettilinei: l’auto vanta, infatti, una capacità di inserimento in curva fulminea e infonde molta sicurezza, perché tenuta di strada e stabilità sono elevatissime. Il differenziale autobloccante posteriore permette di aprire il gas in anticipo in uscita di curva, senza che ciò scateni pattinamenti: complice il motore centrale, la GTS ha sempre una trazione invidiabile. Sterzo e freni sono un riferimento assoluto per reattività, efficacia e comunicatività: bastano davvero pochi chilometri per sentirsi “l’auto in mano”.
E poi c’è l’accoppiata motore-cambio: vanno uno meglio dell’altro e la capacità di accumulare velocità è davvero notevole. Il propulsore sale di giri che è un piacere, ha un’erogazione lineare e “piena” ad ogni regime, mentre il doppia frizione non sbaglia mai un colpo: sempre velocissimo dei cambi marcia, fa il funambolo fra sportività ed efficienza a seconda delle modalità di marcia impostate. Queste ultime possono essere richiamate tramite un piccolo selettore circolare sul volante.
Guidando spediti emerge il cristallino equilibrio dell’auto, ottimamente bilanciata e dotata di un assetto piatto, che permette di bersi curve su curve senza sacrificare eccessivamente il comfort. All’occorrenza, poi, l’assetto può essere ulteriormente irrigidito, magari quando si scende fra i cordoli di una pista. La Boxster GTS sa essere anche confortevole nonostante la capote in tela: ogni tanto c’è solo qualche scricchiolio, ma niente di preoccupante per una spider. Consumi? Diciamo che i 10, 11 km al litro non sono difficili da raggiungere, a patto di non farsi prendere la mano dall’acceleratore.
Porsche 718 Boxster – LA SCHEDA
Il modello: è l’edizione più potente della spider tedesca a motore centrale: è spinta da un 4 cilindri turbo da 365 Cv
Dimensioni: lunghezza 4,38 metri, larghezza 1,8 metri, altezza 1,27 metri
Motore benzina: 2.5 turbo da 365 CV
Velocità massima: 290 km/h
Prezzi: a partire da 81.498 euro
Piace: handling, stile, prestigio, qualità costruttiva
Non piace: sound del motore meno coinvolgente che in passato