Bagarre a Dimartedì (La7) tra la giurista Anna Falcone, e l’ex deputato del Pdl, Giuliano Cazzola. Falcone osserva: “In un Paese che vive ormai una crisi economica pluridecennale, inizialmente silenziosa e tenuta sotto traccia, il primo effetto è stato quello del taglio sui diritti. Così l’economia ha iniziato a dettare l’agenda politica anche su quella che doveva essere la politica costituzionale di garanzia di diritti che noi, di fatto, non abbiamo visto da 70 anni a questa parte”. E aggiunge: “Quando mi si viene a dire che il compito dello Stato, anche in un momento di crisi così grave, è soltanto quello di garantire, in una condizione quasi notarile, che chi può faccia qualcosa anche per il lavoro, ma soprattutto per le sue tasche, e che gli altri si arrangino, allora significa che abbiamo perso i fondamentali del senso della sovranità popolare. Chi è sovrano? L’economia o il popolo italiano?”. Non ci sta Cazzola, che obietta: “Contesto che ci sia stato un massacro di diritti in Italia”. “Il 90% dell’assistenza sociale è stato tagliato”, ribatte Anna Falcone. “Ma dove?” – insorge Cazzola – “A lei risulta che ci sia un altro Paese al mondo dove l’81% delle famiglie è proprietario della casa in cui abita?”. “Per quanto riguarda la mia generazione” – replica Falcone – “generazione forse il 20% è proprietaria di una casa di proprietà. E non ha nessuna speranza di accendere un mutuo o a un lavoro stabile, pre-condizione per avere un mutuo”. “Ma io sono diventato proprietario di una casa quando son morti i miei genitori”, risponde Cazzola. I toni si accendono e il conduttore Giovanni Floris chiede di abbassare l’audio dei microfoni dei duellanti