“Di Maio? Dopo le elezioni, dato che non aveva la maggioranza assoluta, ha sostenuto proprio in questa trasmissione che l’opzione prioritaria del M5S era il dialogo col Pd. Ma quelli del Pd neppure gli rispondevano, mentre Salvini lo stalkerava al telefono. E quindi ha cominciato a parlare coi leghisti”. Sono le parole del direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, ospite di Dimartedì (La7). E spiega: “Successivamente si è scoperto che Salvini bluffava, perché continuava a promettere che Berlusconi si sarebbe fatto da parte e invece non era vero niente. I leghisti promettevano addirittura che Berlusconi avrebbe potuto accettare di appoggiare dall’esterno un governo col M5S, mentre l’ex Cavaliere ha fatto chiaramente intendere che l’unico ruolo che lui vede nei 5 Stelle è quello di lava-cessi. Lava-stalle, no, perché lui le stalle le faceva pulire dallo stalliere famoso. Ma i cessi li affiderebbe ai 5 Stelle e devo dire che a casa sua di merda da spalare ce n’è parecchia”. Travaglio poi definisce positivo il tavolo tra M5S e alcuni esponenti del Pd: “E’ importante che, almeno al momento, sia stato accantonato quel sogno di Salvini e di Di Maio su un accordo basato su una promessa falsa della Lega. Ma ci ha fatto perdere 40 giorni e Mattarella ha provveduto a rimuovere questa super-fandonia”. E sulla chiusura del Pd renziano osserva: “Le regole le ha scritte il Pd con Berlusconi e con la Lega, quando ha deciso che si sarebbe giocato col sistema proporzionale. E’ come se qualcuno decidesse di giocare a scopa, ma durante la partita dicesse che la scopa non gli piace, prendesse il mazzo delle carte e se ne andasse. Non si fa così. Se hanno deciso che si gioca a scopa, si gioca a scopa”.
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