Ci sono appassionati di letteratura che sarebbero disposti a tutto pur di incontrare gli autori dei loro libri preferiti. Non sempre, però, è possibile. Soprattutto se lo scrittore appartiene a un’epoca ben distante dalla nostra. È il caso dei grandi della letteratura italiana: da Dante a Salgari, fino a Pellico e Rousseau. Ma adesso, forse, esiste un modo per toccare con mano le realtà narrate dagli autori nelle loro opere letterarie.
In occasione della Giornata Mondiale del Libro, Immobiliare.it ha infatti scovato gli annunci di immobili in vendita in cui sono passati i più grandi scrittori del nostro Paese, e non solo. Impossibile non cominciare dal “padre della lingua italiana”, Dante Alighieri. Che nel mezzo del cammin della sua vita, oltre a ritrovarsi in una selva oscura, soggiornò per qualche tempo nelle vicinanze di Bologna, in particolare nel comune di Medicina. Dove è in vendita un monolocale inserito in uno stabile appartenuto a una famiglia (Donati Zucchi) di origini fiorentine, molto amica del sommo poeta. Tanto che lo ospitò spesso in questa dimora negli anni del suo esilio a Ravenna, così da “rinverdire i dolci ricordi dell’ingrata Firenze”, come recita la targa celebrativa apposta nello stabile. Ma Dante ha alloggiato anche in una villa in provincia di Lucca appartenuta al pittore Lorenzo Viani e ora in vendita per oltre due milioni di euro.
Dai gironi di Dante alle tigri di Emilio Salgari, padre di Sandokan e autore di romanzi d’avventura. A Cuorgnè, in provincia di Torino, è in vendita a 47mila euro il trilocale in cui ha alloggiato lo scrittore veronese.
Lo scrittore e poeta Silvio Pellico, invece, soggiornò poco distante, a Chieri. Qui è in vendita a 550mila euro un immobile che fa parte di Villa Pellico, un enorme complesso di recente ristrutturazione che prende il nome proprio dall’autore de “Le mie prigioni”.
Dal Piemonte a Venezia dove, in un appartamento del Palazzo Surian Bellotto, un tempo sede dell’ambasciata francese, ha soggiornato tra il 1743 e il 1744 il filosofo e scrittore Jean Jacques Rousseau.