L'uomo, un ex agente di 72 anni, aveva seminato il terrore tra gli anni '70 e '80. Le ricerche erano ripartite all'inizio di quest’anno, dopo l’uscita di un libro dal titolo "I'll Be Gone in the Dark", scritto da Michelle McNamara, autrice che da anni si è appassionata al caso del serial killer
Un uomo che per oltre quarant’anni è rimasto uno spettro, dopo aver seminato il terrore in California tra gli anni ’70 e ’80. Ma ora il ‘Golden State Killer‘ ha un volto e un nome: James D’angelo, ex agente di 72 anni, è stato fermato mercoledì’ 25 aprile da polizia ed Fbi con l’accusa di aver commesso 12 omicidi, 45 stupri e 120 rapine. Un ‘cold case’ forse clamorosamente risolto decenni dopo grazie alla tenacia di un investigatore e a un libro uscito di recente.
A confermare la sua cattura è stata la portavoce del Bureau investigativo federale, Angela Bell. Le autorità statali hanno poi fatto sapere che sono state proprio le tracce genetiche ritrovate sul luogo di due degli omicidi compiuti nel 1978 a Sacramento a portare all’arresto dell’uomo. La descrizione di Joseph James DeAngelo sembra corrispondere perfettamente a quella degli identikit di colui che ha scatenato il terrore nello stato negli anni Settanta e Ottanta.
Le ricerche erano ripartite all’inizio di quest’anno, dopo l’uscita di un libro dal titolo “I’ll Be Gone in the Dark“, scritto da Michelle McNamara, autrice che da anni si è appassionata al caso del serial killer. Caso sul quale l’investigatore della contea di Contra Costa, Paul Holes, ha lavorato per decenni, affermando il mese scorso che il killer continuava a seguire le notizie riguardanti i suoi crimini cambiando il modo in cui attaccava le sue vittime. “Ha coperto le sue tracce molto bene”, ha detto Holes: “Ciò di cui però non ha tenuto conto è stato l’uso della tecnologia per paragonare il suo Dna con le tracce rinvenute sulla scena del crimine”. L’investigatore ha spiegato quindi che il killer negli anni ha lasciato molte tracce del suo Dna, quelle che ora sono servite per identificarlo.
Il primo stupro del ‘Golden State Killer’ risale al 18 giugno 1976: la vittima, Jane, stava dormendo con il figlio di 3 anni mentre il marito era già andato al lavoro. A un certo punto un uomo mascherato entrò nella camera da letto con in mano un coltello da macellaio, legò madre e figlio, li bendò, e poi violentò la donna. Da quel momento il killer è diventato uno degli uomini più ricercati d’America. Ma lui nel frattempo continuava a compiere omicidi, stupri e rapine in diverse comunità, sempre in California. All’inizio prese di mira donne sole con figli, diventando conosciuto come ‘Original Night Stalker‘, poi – sino al 1986 – colpì anche diverse coppie all’interno delle loro case.
Nessuno era mai stato catturato o identificato, ma secondo le informazioni diffuse dalle forze dell’ordine il killer avrebbe dovuto avere tra i 60 e i 75 anni. Proprio come l’uomo arrestato. Nel 2001 l’Fbi offrì una ricompensa di 50 mila dollari a chi avesse fornito informazioni per arrivare al suo arresto.