LA MELODIE di Rachid Hami. Con Kad Merad, Samir Guesmi, Alfred Renely. Francia 2017. Durata: 102’ Voto 4/5 (DT)
Una scuoletta un po’ sgangherata e periferica di Parigi. Un progetto speciale di insegnamento del violino per una classe indisciplinata dove si mescolano origini geografiche e contrasti individuali da bulli, e un obiettivo finale: un concerto alla Filarmonica di Parigi. Ad aiutare i ragazzini arriva Simon, silenzioso e dimesso violinista di pregio che dapprima non riesce a calibrare disciplina e concentrazione con la strabordante aggressività degli alunni, poi di fronte agli occhioni sinceri e puri di Abou, un bimbo di un’altra classe che vuole a tutti i costi suonare con i compagni, diffidenza e rabbia si sciolgono in una logica integrazione tra pari. Che favola, che poesia, che musica. La Melodie è un colpo al cuore di rara umanità. Il regista Hami ha una storia densa e toccante da raccontare ma ha anche in mano la bomba dell’adolescenza e il rischioso cliché dell’adulto/insegnante alla professor Keating. E niente: Hami mette in ordine tutti i fattori e lascia perfino che una dose di tecnica e di cura espressiva s’impossessi della sua messa in scena, con una macchina da presa spesso a mano dentro interni impervi con violini stridenti, e una vivacità nell’aprirsi e cogliere la naturalezza di sguardi dei bambini e degli adulti. Il messaggio arriva forte e chiaro: quando si è tutti imbestialiti dalla quotidianità del caos, solo in gruppo, insieme, creando una comunità con ruoli definiti e rispetto l’uno dell’altro si possono superare gli ostacoli della vita e si può persino sognare. Merad, star commerciale della commedia francese, mostra cosa significhi la doppiezza tragica del comico.