INTERRUPTION di Yorgos Zois. Con Alexandros Vardaxoglou, Sofia Kokkali, Pavlos Iordanopoulos, Romanna Lobach. Grecia/Francia/Croazia 2015. Durata 109’ Voto 2,5/5 (DT)
“Ci scusiamo per l’interruzione. Noi siamo il Coro. Saremo la vostra guida per stasera”. All’interno di un teatro colmo in ogni ordine di posto è in scena la versione postmoderna di un classico della tragedia greca: l’Orestea di Eschilo. Un gruppo di tizi vestiti di nero sale sul palco, interrompe lo spettacolo e invita parte del pubblico a salire a recitare la stessa tragedia creando un infinito effetto di sdoppiamento di personaggi e snodi della narrazione. Ispirato, secondo il regista Zois, all’assalto dei terroristi ceceni al teatro Dubrokva di Mosca nel 2002, Interruption è una riflessione visvamente trattenuta e spazialmente concentrata su un palco teatrale sul più antico dei rovelli intellettuali della rappresentazione drammaturgica nel cinema: ciò che vediamo è reale o è finto? Ha senso o è tremendamente illogico? L’appendice sul clima politico greco contemporaneo noi non l’abbiamo vista, ma chi ce la vuole leggere faccia pure. Semmai all’interno di una suggestione formale e stilistica un po’ datata si dipana una messa in scena freddissima e controllata al millimetro che non fa altro che ribadire, tenendo sotto mano il testo di Eschilo, dell’impossibilità dell’agire umano di fronte al ripetersi delle cose.