“Accordo coi 5 Stelle? Innanzitutto, loro devono parlare solo con noi se vogliono dialogare su un progetto riformista. In secondo luogo, abbiamo consegnato virtualmente al presidente Fico i 100 punti del nostro programma. È bene che il M5s capisca che, se vuole parlare con noi, da quel programma si deve partire”. Sono le “condizioni” espresse da Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato, nel corso della trasmissione Omnibus (La7). E rimprovera l’ottimismo manifestato dai politici del M5s: “Le dichiarazioni di Di Maio e di Fico, che semplificano questo quadro, sono sbagliate e fuorvianti. C’è la questione delle riforme costituzionali: abbiamo fatto e perso un referendum e il M5s è stato il protagonista che ha avversato queste riforme. In queste ore sta emergendo da parte di 5 Stelle una idea di Paese molto distante dalla nostra. Non vogliamo non impedire un dialogo e vogliamo seguire le indicazioni di Mattarella, tant’è che faremo una direzione del partito il 3 maggio, visto che noi siamo democratici. Il M5s non lo è”. E rincara: “Il M5s dice che vuole fare un accordo, ma poi impone come presidente del Consiglio Luigi Di Maio. Non so se Di Maio o la senatrice Taverna o chiunque altro del M5s per le loro esperienze professionali farebbe meglio il presidente del Consiglio. Non so proprio valutare. Ma anche questo non mi sembra rassicurante sulle volontà reali di un confronto per fare una qualsiasi forma di accordo. i 5 stelle lo chiamano “contratto”: è un modo per nascondersi dietro le parole ed è un’altra cosa che mi dà fastidio”. Poi chiosa: “Dal M5S per ora ci sono solo discorsi e battute. Non è il modo di fare politica. Il M5s non si sta dimostrando serio. Noi del Pd siamo lontanissimi da loro nei modi, nelle forme, nelle aspirazioni, nelle idee, nei programmi. Per un dialogo con loro devono arrivare dei segnali molto forti di ripensamento. E allora forse questo percorso di confronto lo potremo anche iniziare”