Esperti sulla sicurezza statunitensi, autorità sudcoreane e giornalisti tutti invitati a maggio in Corea del Nord per assistere alla chiusura del sito dei test nucleari di Punggye-ri. Una cerimonia “pubblica”, quella voluta da Kim Jong-un, per confermare la sua volontà di procedere verso la denuclearizzazione del Paese. E di costruire in modo trasparente il percorso di pace con i vicini di Seul.
“Alcuni dicono che stiamo chiudendo il sito non più funzionante, ma voi vedrete che abbiamo due ulteriori tunnel che sono più grandi degli esistenti e che sono in buone condizioni”, ha detto alla stampa Yoon Young-chan, portavoce del presidente sudcoreano Moon Jae-in, riferendo le parole pronunciate da Kim durante lo storico incontro avvenuto venerdì fra i due leader a Panmunjom. Uno stop ai test nucleari e missilistici che Pyongyang aveva già annunciato quasi dieci giorni fa durante l’ultima riunione del Comitato centrale del Partito dei lavoratori.
Il sito di Punggye-ri è noto alla comunità internazionale perché è lì che sono stati condotti gli ultimi esperimenti atomici della Corea del Nord. L’ultimo, avvenuto il 3 settembre 2017, era stato il più forte di sempre e aveva generato una potenza pari a 5 volte la bomba sganciata dagli Usa su Nagasaki nell’agosto del 1945. Ma le scosse sismiche generate dalla deflagrazione avevano causato gravi danni. Secondo l’emittente televisiva giapponese Asahi, infatti, oltre 200 dipendenti nordcoreani avevano perso la vita in due crolli avvenuti poco dopo il test nucleare.
Al di là dei proclami, quindi, l’obiettivo di Kim è quello di mandare un segnale di apertura all’occidente. E di ottenere un alleggerimento delle sanzioni internazionali che stanno soffocando l’economia locale. “Perché dovrei tenere armi nucleari e vivere in condizioni difficili se invece ci incontriamo spesso con gli americani per costruire la fiducia reciproca e se promettono di mettere fine alla guerra e di non invaderci?”, ha detto il leader nordcoreano durante il summit di venerdì, come riportato da Yoon Young-chan. In questa prospettiva sarà decisivo l’incontro con il presidente statunitense Donald Trump previsto per il prossimo giugno.