Tra accuse sballate al suo successore Paolo Gentiloni (“il Paese dal 4 dicembre del 2016 è bloccato”) e proposte di nuove riforme costituzionali già clamorosamente bocciate dalla maggioranza degli italiani, Matteo Renzi una cosa giusta da Fabio Fazio l’ha detta: il presidente della Camera, Roberto Fico, deve davvero spiegare la questione della colf (per lui “un’amica della compagna”) che lavora nella casa della fidanzata in cui lui soggiorna ogni settimana da anni quando è a Napoli.
Le versioni diametralmente opposte offerte alle telecamere de Le Iene dalla ragazza (“ho un contratto regolare”) e da Fico meritano un chiarimento. Non solo perché chi ricopre cariche istituzionali tanto importanti ha il dovere di dare sempre il buon esempio e di non mentire (se mai Fico lo ha fatto), ma anche perché è facile prevedere che, in assenza di una parola definitiva, questa storia nei prossimi giorni finirà per provocare l’intervento dell‘Ispettorato del lavoro e delle autorità previdenziali.
Fingere che tutto verrà dimenticato non è giusto e soprattutto non serve: perché senza rapide decisioni la questione della presunta colf in nero diventerà un vulnus per la credibilità di Fico e finirà per provocare un grave danno al suo Movimento.
Certo, lo sappiamo. La vicenda, anche se fosse definitivamente accertata, è di per sé minima. Gli italiani che hanno colf prive di contratto regolare sono centinaia di migliaia. A spingerli a non regolarizzare a volte sono le stesse collaboratrici domestiche e molto più spesso norme farraginose a cui si aggiungono costi sproporzionati. Ma Fico milita in una forza politica che da sempre sostiene di combattere ogni irregolarità ed abuso. E che soprattutto ha fatto della trasparenza uno dei suoi principi fondanti. Se non si arriverà a un punto definitivo, questa storia verrà rinfacciata dagli avversari ai pentastellati in ogni dibattito pubblico e finirà per provocare loro una grave perdita di consensi.
I Cinque stelle da pochi mesi hanno un nuovo statuto che ha introdotto il collegio dei probiviri. A essi spetta il compito di accertare come stanno le cose, marcando la differenza rispetto a chi spesso chiude non un occhio, ma due, davanti a comportamenti eventualmente censurabili dei suoi esponenti più importanti. Va detto però che la questione, oltre che spinosa dal punto di vista etico-politico, è umanamente molto delicata. Selvaggia Lucarelli su twitter ha spiegato che la compagna di Fico, proprietaria della casa, “è malata di una malattia che a Le Iene purtroppo conoscono”, mentre il presidente della Camera non ha residenza a Napoli, ma a Roma, dove ha assunto regolarmente una colf.
Ma al di là di tutto il problema resta. E per risolverlo non basta ricordare che Le Iene hanno come editore il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, o che qualche anno fa i vertici di Mediaset impedirono al programma di mandare in onda un servizio sulle note spese di Renzi. Per chi fa politica e vuole essere il nuovo, la via maestra è invece una sola: la verità, qualunque essa sia, senza preoccuparsi delle sue conseguenze.