Pd e Forza Italia come parassiti, la “sinistra frou frou” che si sente superiore e l’entusiasmo di Luigi Di Maio considerato dagli altri “bramosia di potere”. Chiuso il fronte con il Pd-M5s, torna a parlare anche Beppe Grillo. Che esce dal silenzio con un post sul blog personale che difende le scelte del Capo politico dei 5 stelle e attacca i partiti tradizionali. “L’entusiasmo di Luigi viene propagandato come fosse bramosia di potere e la sinistra frou frou gioca la carta di un’improbabile supremazia intellettuale, ridicola, figlia di accordi con quello che hanno sempre chiamato Caimano. E’ la perfezione del parassita: cerca nutrimento dalle stesse forze che lo hanno sconfitto. Il Pd e FI in agiscono con una sincronia perfetta: quando si tratta di sopravvivere tramite il camuffamento sono efficientissimi”.
In queste settimane il garante M5s è in giro per il suo tour come comico e ha evitato di esporsi direttamente sulle trattative portate avanti dai 5 stelle. Oggi, poco dopo l’annuncio di Di Maio che chiede il ritorno al voto, ha deciso di esporsi nuovamente spiegando, dal suo punto di vista, la necessità di cercare un’intesa, almeno tentare, con le altre forze politiche: “E’ una cosa che dobbiamo al Paese, il tentativo di incontrarci su dei temi con questi personaggi, escludendo quelli assolutamente impossibili. Il Pd e l’accozzaglia che attende il cedimento strutturale del suo garante, Berlusconi, credono davvero che vogliamo allearci con loro? Oppure sono i media, ed è la gente a crederlo? Ma non è quello che pensiamo noi, confondere un accordo su dei temi con un’alleanza è come confondere un contratto d’affetto con l’amicizia“. Ma ha aggiunto: “Non sta certo a noi far dimenticare agli italiani quello che è stato fatto al paese negli ultimi 25 anni, non troveranno mai nel nostro entusiasmo il pretesto per continuare a nausearci. La democrazia non è un fenomeno che dura il tempo di una tornata elettorale: loro sperano che la gente lo dimentichi, noi non lo faremo”. Quindi per Grillo siamo di fronte a uno “stallo apparente”: “Il 4 marzo un terzo degli elettori ha visto nel Movimento la speranza concreta che il Paese potesse cambiare; il ribaltamento delle proporzioni nel centrodestra e la nanizzazione del Pd sono stati gli altri due segnali inequivocabili. Stiamo vivendo uno stallo soltanto apparente, è soltanto il lavorio dei vecchi partiti che tentano di rigenerarsi sfruttando l’onda provocata dalla nostra energia, la stessa che li ha suonati come campane. Questa è la logica evolutiva dei parassiti: utilizzare l’entusiasmo del nuovo per far sopravvivere il vecchio”.
Ma la colpa per Grillo è ancora degli altri partiti: “Come prendere una batosta storica e continuare a fare le maestrine sfruttando l’energia di chi ti ha appena sconfitto”, si legge ancora. “Tempo di elezioni, il 4 marzo si stava avvicinando e ci vedevano arrivare, terrorizzati per la tenuta del loro scenario di cartapesta minacciato dall’arrivo del primo soffio di vento del cambiamento. La finta sinistra e la finta destra, unite dall’istinto di sopravvivenza, hanno piazzato una legge elettorale che funziona come un colpo di stato alla rovescia: soffocare la democrazia con la democrazia. Lo hanno fatto pochi istanti prima di andare a nascondersi”.
Per Grillo gli altri partiti sono parassiti di lusso: “C’è chi potrebbe immaginare che i nostri parassiti di lusso stiano cercando di essere resuscitati proprio dalla nostra energia”, continua. “Ma non potrà mai essere così: perché si tratta di gente che vive di pura ambizione, qualcosa che spinge a fare la scalata senza sapere perché, a voler diventare un pezzo grosso senza un’idea di quello che si vorrà fare davvero una volta raggiunto l’obiettivo. Ma non avendo null’altro che l’ambizione dipingono gli altri per come sentono se stessi: per questa ragione vengono accecati da paure come quella di Salvini, oppure una costruzione paranoidea della realtà come nel caso di Berlusconi. Parla di tradimenti, complotti e altre smanie della malafede, come un eroe tragico shakespeariano. Lui è responsabile delle cose soltanto quando vanno bene, questo è il suo spietato concetto di affidabilità istituzionale verso tutti. Intanto, più raffinato, il Pd ha la persona giusta per dire quella cosa in quel dato momento…loro non cambiano idea, ma cambiano la persona che dirà l’idea. Una forma di selezione naturale agita da e sui portatori di idee”.