“In Friuli Venezia-Giulia abbiamo perso probabilmente anche perché, non ricandidandomi, non ho potuto valorizzare la bontà del lavoro fatto”. Ne è convinta Debora Serracchiani. Si spiegherebbe anche così, secondo l’ex governatrice, la differenza tra gli oltre 307mila voti raccolti da Massimiliano Fedriga e i poco più di 144mila del candidato di centrosinistra Sergio Bolzonello.
Non essere della partita la scorsa domenica, nella tornata che ha visto la Lega trionfare in maniera uniforme in tutta la Regione, “è una scelta che pesa”, ha spiegato Serracchiani a Otto e mezzo, “perché abbiamo fatto riforme importanti e ho avuto una opposizione molto dura, soprattutto sulla riforma della Sanità, una riforma necessaria”. Chiuso il capitolo legato alla presidenza del Friuli Venezia, l’esponente dem spiega a Lilli Gruber che la candidatura alle primarie del Pd “non mi sembra la priorità in questo momento, prima dobbiamo affrontare un congresso”. Ma ammette che valuterà “più avanti” e “se ci sono le condizioni, non mi sottrarrò”.
L’ex governatrice parla anche dello strappo consumatosi tra domenica e lunedì nel partito. “Io l’intervista di Renzi da Fazio non l’avrei fatta in quel modo, anche se molte cose dette in quell’intervista sono condivisibili”, afferma senza prendere posizione tra l’ex segretario e l’attuale reggente. “Tra Renzi e Martina io sto con il Pd. La direzione servirà a chiarirsi sull’indirizzo politico che vogliamo prendere – dice – Dobbiamo anzitutto ritrovare la ragione ideale che ci tiene assieme, e poi quale sia la nostra collocazione in questo momento, dopo la sconfitta del 4 marzo“.
Sulla fiducia al Movimento Cinque Stelle, però, Serracchiani concorda con l’idea di fondo di Renzi: “Non c’è nessuna pregiudiziale per i 5 Stelle ma dobbiamo prendere atto che le elezioni le ha vinte chi aveva una proposta alternativa al Pd – spiega – Io voglio sedermi a quel tavolo con i 5 Stelle ma per spiegargli le ragioni per cui siamo diversi e per le quali non posso dargli la fiducia“. E anche sulla necessità di stare all’opposizione, la posizione è vicina a quella dell’ex segretario, anche se “l’Italia ha bisogno di un governo”: “Il Pd ha perso le elezioni – conclude – Ora deve prendersi il tempo per ricostituirsi, chi ha vinto le lezioni provi a fare il governo. Perché se noi facciamo un governo, domani la gente scende in piazza”.
Aggiornato dalla redazione web alle 21.04