No a un governo “istituzionale” perché significherebbe “stare insieme per fare nulla”. E mai “con la sinistra e il Pd”: “Si ragiona con i 5 Stelle o altrimenti c’è il voto”, anche se il M5s deve tornare “con i piedi per terra”. Matteo Salvini e tutta la Lega restano sulle posizioni già espresse in Molise prima del naufragio della seconda opzione sondata dal presidente della Repubblica. E il leader del Carroccio rilancia quando gli si chiede se si farà avanti per un preincarico: “Perché no?”, dice alla festa del partito a Grumello del Monte, nel Bergamasco, ripetendo di voler cercare “fino all’ultimo” di dare un governo all’Italia: “Spetta al presidente della Repubblica, io sono pronto a qualunque cosa ci dica”.
Ma non parteciperà mai a un esecutivo retto da tutte le forze politiche, piuttosto, dice, “proverò a cercare in Parlamento quella forza per fare le cose che ci chiedono gli italiani. Ci proverò fino all’ultimo, ma partendo dal centrodestra che è la prima coalizione e ha vinto in Molise e Friuli“. Del resto, spiega, “prima delle elezioni ho detto ‘mandiamo a casa la sinistra e il Pd'” quindi “mai andrò al governo con la sinistra e il Pd“. Anche se non nega di aver avuto scambi di sms con Matteo Renzi (“Mi scrivo con tutti”) il leader del Carroccio è netto: “Si ragiona con i 5 Stelle o altrimenti c’è il voto”.
I concetti espressi dal leader del Carroccio vengono rilanciati anche dal neo-governatore del Friuli Venezia-Giulia, Massimiliano Fedriga, che vede due soluzioni all’orizzonte: “Un nuovo giro di trattative con il M5S oppure il voto”, ha detto a Circo Massimo. Fedriga ha escluso accordi con il Pd, “troppo distante nelle scelte politiche rispetto alla Lega” e ha lanciato un appello ai parlamentari responsabili che intendono dare risposte ai cittadini, pur riconoscendo che i 50 voti mancanti alla Lega per formare un esecutivo “sono troppi”. Un limite che Salvini, martedì sera a Grumello, aveva detto di non voler superare con i ‘responsabili’ perché “non voglio cadere sugli Scilipoti“.
E ribadisce che per il prossimo esecutivo “non dico o Salvini o nessuno, dico che io mi sento pronto per la squadra che abbiamo, il centrodestra. E se mi accorgessi che c’è qualcuno migliore per dare risposte agli italiani, farei anche 18 passi indietro“. Il messaggio al Movimento è chiaro: “Vediamo se qualcuno dei 5 Stelle dopo queste settimane torna coi piedi per terra e viene a un tavolo a ragionare sulle cose da fare ma con la squadra che ha vinto, il centrodestra – ha detto Salvini – Coi veti e i bisticci non si va da nessuno parte, l’ho detto a Di Maio ma anche a Berlusconi“.
La situazione però “non è facile” perché “per quasi due mesi abbiamo avuto qualcuno che diceva di voler dialogare con tutti, ma che il premier lo faceva lui e comandava lui”. Un chiaro riferimento a Luigi Di Maio, senza citarlo mai, che “ha aperto due forni, ha girato 18 panetterie per piazzare il suo pane”. “Questo qualcuno – ha concluso il segretario della Lega – ha detto ‘o governo con la Lega o governo con il Pd’. Amico mio, non funziona così“.