Scoperto nel 1710 da un contadino al servizio del Duca d’Elbeuf, il Teatro di Ercolano è uno dei posti più suggestivi degli scavi ai piedi del Vesuvio. Nel 79, durante l’eruzione dei Vesuvio, venne ricoperto da uno strato di ceneri, lapilli e fango che, solidificandosi produsse un grosso strato di tufo. Ed è ancora così che, per lo più, si presenta il teatro costruito durante la prima fase dell’età augustea: sepolto sotto una coltre di tufo. L’ingresso del teatro fu utilizzato durante la guerra come rifugio e, salvo poche eccezioni, non è mai stato aperto al pubblico per lunghi periodi. Ora sembra che le cose stiano per cambiare e, dall’inizio di giugno, la struttura dovrebbe essere aperte al pubblico. “Finché ci saranno i palazzi sopra è impossibile pensare di portare il teatro alla luce”, racconta Antonio Russo, assistente tecnico al restauro del Parco Archeologico di Ercolano. “Questo è l’unico teatro al mondo che presenta ancora degli affreschi, sia interni che esterni”, conclude Antonio

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