Sconfessato in diretta tv dal padrone del Pd Matteo Renzi, sfiduciato nei fatti e nelle intenzioni, Maurizio Martina si è presentato davanti a una direzione quasi senza dibattito e ha chiuso definitivamente il fronte del dialogo con i 5 stelle. Nonostante, solo pochi giorni prima, avesse proposto il contrario e avesse guidato la delegazione che promuoveva l’inizio di un tavolo di lavoro con il M5s. Si è consegnato così al potere renziano che ancora una volta ha fatto valere i numeri all’interno del partito e dimostrato chi comanda veramente. La minaccia, neanche troppo velata, l’aveva fatta lo stesso ex premier intervistato su Rai 1 domenica 29 aprile: “Non conosco nessun senatore Pd pronto a votare la fiducia a Luigi Di Maio“. Un modo come un altro per dire: anche se va avanti la linea del dialogo, “i parlamentari poi li controllo ancora io”. Morale: malgrado polemiche e retroscena, la tempesta che tutti si aspettavano nel partito non c’è stata e molto probabilmente non ci sarà ancora per molto tempo. Tutte le anime, di fatto spaccate tra renziani e non renziani, hanno dichiarato il loro sostegno a Martina. Che dal canto suo ha provato a redarguire tutti con un “basta odi tra di noi”, per poi aggiungere di non volere un “sostegno di facciata, ma consapevole”. L’ha ottenuto: la direzione ha votato all’unanimità la sua relazione e confermato la sua presenza almeno fino all’assemblea. Stralciati i due ordini del giorno, da una parte quello dei renziani dall’altra quello della minoranza: è stato il massimo della mediazione. Martina però ha assicurato: “Non esiste nessuna resa. Si fa politica. Si cerca di ascoltare, di definire un quadro, di ascoltarci. Abbiamo un passaggio lunedì di nuove consultazioni con il presidente della Repubblica”. Saliranno al Colle il 6 maggio e diranno a Sergio Mattarella il loro no a sostenere governi M5s, ma anche del centrodestra. Anche se già la divisione è sulla possibilità di dialogare con tutti sulle riforme (video di M.Lanaro e A.Sofia).
Chi si era immaginato uno scenario da guerra aperta quindi, ha dovuto ricredersi fin dall’inizio. Se da Martina ci si aspettavano fuoco e fiamme, lui di sicuro ha deluso le aspettative. Del resto lunedì 30, vittima dei postumi dell’intervista di Renzi, aveva dichiarato che così “il partito è ingovernabile” e qualcuno si era immaginato fosse iniziata addirittura una scissione. Oggi però si è subito messo in riga sulla linea renziana: “Con M5s capitolo chiuso”, ha detto. Quindi ha provato vagamente a giustificare le aperture dei giorni scorsi, le ore di trattative e i tentativi di dialogo: “Parlavamo molto di loro ma il tema vero eravamo noi, il nostro ruolo e la nostra funzione anche quando si è minoranza. Per me era non condannarci all’irrilevanza e accettare una sfida. Era un’ipotesi più rischiosa ma l’ho immaginata per come potevo fino a qui con questa ambizione”. Ha aggiunto che un governo col centrodestra (col centrodestra, non solo con Salvini) è “impossibile”. E ha concluso: “Ora il dato di fatto è il rischio di un voto anticipato”. Più critico Martina semmai è stato al momento di fare un’analisi della sconfitta nelle urne del 4 marzo, analisi arrivata ben due mesi abbondanti dopo il risultato: “Il punto della sconfitta”, ha detto, “non è quello che gli italiani non hanno capito. Il punto è che non abbiamo capito alcuni bisogni degli italiani. Non si riduce tutto a un confronto tra programmi e neppure agli slogan. Bisogna rifondare la cultura e il pensiero di fondo”. Non basta qualche mossa tattica, ha detto, piuttosto un confronto franco, un’analisi seria che non nasconda i dati dei disastri elettorali di questi anni: “Dobbiamo riflettere e non rimuovere la sconfitta prima di essere fuori tempo massimo”.
Nessuna rottura quindi. Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, la figura da cui tutti aspettavano una reazione, ha addirittura dato la sua benedizione. “Più forza al Pd per affrontare i passaggi difficili delle prossime settimane”. Ha esultato Lorenzo Guerini, coordinatore della segreteria e uno degli autori del documenti che ha portato alla mediazione: “Ha vinto credo il Partito democratico, che ha ritrovato le ragioni dell’unità. In questi giorni abbiamo lavorato per un accordo condiviso ed è stato votato all’unanimità. Chi pensava di vedere una resa dei conti è rimasto deluso”. Più tiepide le reazioni della minoranza, che comunque si dice soddisfatta per la riconferma ottenuta da Martina. Ad esempio Dario Franceschini, tra i più grandi fautori della mediazione, ha detto: “Dare la fiducia e un mandato pieno a Martina è dare al nostro popolo frastornato e stordito il segnale di un voto unitario è utile”. Ma ha anche ricordato che in un sistema tripolare e proporzionale “il confronto con i pentastellati è inevitabile”. Ha provato a mettere in guardia sul “doppio timone” il ministro della Giustizia Andrea Orlando: “Questa è l’ultima chiamata per una vera unità”, ha detto, “altrimenti con il doppio timone rischiamo di imbarcare moltissima acqua: se siamo convinti che il mandato a Maurizio è pieno alziamo la mano, se no discutiamo un giorno in più ma decidiamo un assetto per affrontare una sfida che è la sfida della vita del Pd. Siamo senza una linea politica. E’ un fatto che se anche ci mettiamo tutti d’accordo non cancelliamo”. Quindi Martina riconfermato, una linea politica decisa da Matteo Renzi, che pur essendo presente non è intervenuto perché tanto tutto quello che doveva dire già l’ha detto. Per il momento. Una tregua armata, fino all’assemblea.
La Direzione unanime nella fiducia a @maumartina Più forza al #Pd per affrontare i passaggi difficili delle prossime settimane
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) May 3, 2018
CRONACA ORA PER ORA
20.15 – Gentiloni: “Più forza al Pd”
“La direzione unanime nella fiducia a Maurizio Martina. Più forza al Pd per affrontare i passaggi difficili delle prossime settimane”. Così su twitter il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni dopo il voto della direzione dem.
20.09 – Martina: “Non esiste nessuna resa, si fa politica”
“Penso che se si condivide lo spirito della relazione, compresa la richiesta di fiducia, io questa assunzione di responsabilità la prendo tutta”. Lo ha detto Maurizio Martina nella replica conclusiva della Direzione Pd. “Non esiste nessuna resa: si fa politica. Si cerca di ascoltare, di definire un quadro, di ascoltarci. Abbiamo un passaggio lunedì di nuove consultazioni con il presidente della Repubblica”, ha sottolineato il reggente.
19.57 – Direzione Pd approva all’unanimità la relazione di Martina
La direzione del Partito democratico ha approvato all’unanimità la relazione del reggente Maurizio Martina.
18.23 – Cuperlo a Guerini: “Potevate risparmiarvi il documento di ieri”
“La mia opinione è che Guerini e altri potevano e dovevano risparmiarsi la fatica di quel documento-appello. Quell’iniziativa mi è sembrata un errore per due motivi. Primo è una sfida alla logica: chiedere di non contarsi qui dentro e farlo con un conta tesa a certificare i rapporti di forza prima di questa riunione. L’altro motivo sta nell’idea di partito: aperto, democratico e contendibile. Negli organismi si discute”. Così, secondo quanto si apprende, Gianni Cuperlo nel suo intervento in direzione Pd.
18.20 – Renzi: “Di Maio si arrabbia perché non gli votiamo la fiducia”
“Io trovo abbastanza sorprendente che Di Maio si arrabbi perché non votiamo la fiducia al governo Di Maio. Sapessi quanti si arrabbiano se noi votiamo la fiducia al governo Di Maio. Andiamo sulla sostanza. Il punto è: se sono in grado di governare governino per l’Italia. C’è un sacco di cose da fare. Hanno promesso il reddito di cittadinanza, io non ci credo. Ora tocca a loro darlo il reddito di cittadinanza, in particolar modo al sud. Hanno promesso, quegli altri, la flat tax, una roba che non sta né in cielo né in terra. La facciano”. Lo ha detto Matteo Renzi in un intervista realizzata il 1° maggio e in onda stasera a PiazzaPulita.
18.18 – Renzi: “Delegittimare Martina? Non capisco”
Delegittimare Maurizio Martina? “Ma perché? Io davvero francamente non capisco tutte queste polemiche”. Lo ha detto Matteo Renzi in un intervista realizzata il 1° maggio e in onda stasera a Piazza Pulita, a proposito delle tensioni nel Pd dopo la partecipazione alla trasmissione di Fabio Fazio. “Io faccio un’altra vita rispetto a prima, e mi scappa un pò da ridere e forse anche da restarci male, pensando a tutte le polemiche che ci sono costantemente tutte le volte che apro bocca. Due mesi di silenzio, ho fatto un’intervista e ho detto una cosa che sinceramente mi sembra nemmeno poi così particolarmente interessante”.
18.15 – Boccia: “Renzi asseconda la richiesta di Di Maio di voto immediato”
“La posizione dei renziani sul confronto con M5S porta al voto anticipato e paradossalmente Renzi asseconda la richiesta di Di Maio di voto immediato. Basta dirlo e spero ne siate consapevoli per poi assumervi la responsabilità di quest’altro passaggio sbagliato”. Lo ha detto Francesco Boccia, esponente dell’a componente che fa capo a Michele Emiliano, intervenendo alla Direzione del Pd. “E’ sbagliato il no a 5Stelle – ha aggiunto – rivendico la necessità e l’opportunità di un confronto con il primo partito del Paese che ha drenato la maggior parte de consenso proprio al Pd nei quartieri popolari e nelle aree di povertà. Mentre dobbiamo dire un ‘nò ad una alleanza con centrodestra a guida Lega vista la nostra incompatibilità di valori con Salvini”.
18.14 – Boccia: “Renzi in tv intervento scorretto”
Quello di Renzi domenica in Tv “è stato un intervento scorretto fuori dai confini del partito e che però porta dritto alle elezioni. A questo punto ci vuole il coraggio di assumersi la responsabilità di andare al voto in queste condizioni a causa della linea di Renzi. non trattiamo con Di Maio, accettiamo però la loro richiesta di andare immediatamente al voto”. Lo ha detto Francesco Boccia, esponente dell’a componente che fa capo a Michele Emiliano, intervenendo alla Direzione del Pd.
18.11 – Cuperlo: “Dobbiamo condividere il peso con Martina”
“Non so se vi voglio bene, però vi stimo”. Esordisce così Gianni Cuperlo nel suo intervento in direzione in cui esprime apprezzamento per la relazione del segretario reggente Maurizio Martina. “Esprimo il mio appoggio a Maurizio – ha detto – si è caricato di un peso e abbiamo il dovere di condividerlo con lui. La sua relazione contiene un tratto di onestà poltica e intellettuale e a mio avviso al termine della riunione la direzione dovrà esprimersi con un voto”.
17.56 – Fassino: “Bandire la parola tradimento”
“In una comunità l’unità parte dal rispetto. Bandiamo la parole tradimento dal nostro vocabolario. Liberarsi anche dal fatto che ogni volta che qualcuno la pensa diversamente viene additato come in cerca di poltrone”. Lo ha detto Piero Fassino, a quanto si apprende, in direzione Pd.
17.53 – Sono 35 gli iscritti a parlare
Sono 35, secondo quanto si apprende, gli iscritti a parlare alla direzione del Pd in corso al Nazareno. Il presidente Matteo Orfini ha previsto di chiudere entro le 20.
17.44 – Fassino: “Martina resti reggente fino all’assemblea”
Piero Fassino ha auspicato “una soluzione unitaria” che si concluda con “un voto unanime” a sostegno di Maurizio Martina “perché resti segretario reggente fino all’assemblea”. E’ la posizione espressa dall’ex sindaco di Torino nel suo intervento alla direzione del Pd, secondo quanto si apprende.
17.35 – Accordo non scontato su testo mediazione
Sono ancora in corso le trattative sul nuovo documento redatto dai mediatori del Pd con a capo Lorenzo Guerini in cui si ribadiscono i punti elencati in quello di ieri (il no a un governo con il M5S), ma viene anche ribadita la piena fiducia al segretario reggente Maurizio Martina fino alla assemblea nazionale del Pd. L’accordo al momento non sembra essere scontato, secondo quanto riferiscono fonti del Pd. Sarebbe questo l’ultimo tentativo di sintesi dei renziani per evitare una scissione.
17.16 – Bettini: “Relazione Martina equilibrata, piena fiducia”
“La relazione di Martina è stata equilibrata e ben fatta. Sono quindi per riconfermargli, visto che ha lavorato in una condizione difficile, piena fiducia”. Lo ha detto Goffredo Bettini, area Orlando, nel suo intervento alla Direzione del Pd. “Bisogna tornare ai principi, al fondamento del nostro progetto politico. Abbiamo sbagliato a mettere in contrapposizione la rabbia alla speranza. Noi dobbiamo trasformare la rabbia in politica, in risposte politiche. O non fermeremo il nostro slittamento”, ha aggiunto Bettini. Per il momento non ha ancora parlato nessuno della corrente renziana.
17.12 – Zampa: “Fiducia a Martina. Ma ora congresso presto”
“Dobbiamo un ringraziamento a Martina, per il lavoro che sta facendo ma anche per averci fornito con dati chiari e inoppugnabili le dimensioni della sconfitta del Pd”. Lo ha detto Sandra Zampa, area Orlando, nel suo intervendo alla Direzione del Pd. “Dobbiamo riconfermare fiducia piena a Martina a cui va riconosciuto di essersi mosso nell’ambito del mandato della direzione. Serve un congresso presto, per avere un segretario eletto e per rianimare il Pd. Abbiamo bisogno di un progetto politico, un’identità’”, ha aggiunto la Zampa.
16.51 – Merola: “Da compagno Renzi intervento irrispettoso”
“Un intervento irrispettoso” in tv da parte del “compagno Renzi”: è la critica espressa in direzione Pd dal sindaco di Bologna Virginio Merola, area Orlando, secondo quanto si apprende. “Con il M5s non si può andare, ma si può fare con Berlusconi e Salvini?”, ha aggiunto polemico. Fischi da una parte della platea e Merola ha corretto il tiro chiamando la seconda ipotesi “governo delle riforme”.
16.47 – Renziani: “Ok a fiducia a Martina su M5s e fiducia fino ad assemblea”
Rinnovata fiducia al segretario reggente fino all’assemblea nazionale e “capitolo chiuso” su un eventuale appoggio a un governo Di Maio o Salvini. Sono i due passaggi della relazione di Maurizio Martina che, secondo fonti renziane presenti in direzione, possono portare ad un via libera al reggente da parte dell’area che fa capo all’ex segretario. Ancora da decidere, a quanto si apprende, se votare la relazione di Martina o trasporre questi punti chiave in un documento.
16.43 – Calenda: “M5s? Improponibile. Non mi sembrano padri costituenti”
“Mi scuso con Martina per aver detto subito ‘se ci alleiamo con M5S strappo la tessera’, ma voglio spiegare il perché”: ha esordito così il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda – neo iscritto dem – nel suo intervento alla direzione del Pd, secondo fonti che assistono al dibattito. “E’ improponibile sostenere un governo Di Maio perché non sono certo padri costituenti…”, ha detto Calenda.
16.29 – Martina: “Il tema non era Di Maio premier, ma emarginazione del Pd”
“In questa direzione bisognava decidere se aprire un confronto con il M5s, si trattava di un mandato chiaro e preciso, perimetrato: non si è mai trattato di decidere se votare la fiducia a un governo Di Maio o se fare un’alleanza con il M5s. Si trattava di decidere se fare una sfida culturale con il Movimento sul terreno del nostro cambiamento. Si trattava di lanciare con il confronto una sfida politica e culturale diretta a quel movimento che tanto ha eroso il nostro consenso anche il 4 marzo. E sfidarli proprio sul terreno del cambiamento. Nessuna rinuncia ai nostri valori. Non una resa, ma un rilancio”. Così il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina alla direzione. “Per me il tema vero era decidere se confinarsi nell’irrilevanza, niente di più: si trattava dell’ipotesi più rischiosa, ma io l’ho immaginata fino a qui con questa ambizione. Ma ora questa ipotesi è chiusa dopo quello che è successo”, ha aggiunto.
16.27 – Martina: “Vi chiedo fiducia fino alla prossima assemblea”
16.26 – Martina: “Non chiedo sostegni di facciata ma un passo consapevole”
“Serve un immediato cambio di passo, pena l’irrilevanza, la marginalizzazione”. Lo dice, a quanto si apprende, il reggente Maurizio Martina chiedendo la “fiducia” alla direzione Pd. “Serve una direzione salda e univoca, non solitaria ma collegiale. Non dobbiamo consentire che dicano che ci sono diversi partiti nel partito. Non chiedo sostegni di facciata ma un passo consapevole. Non false unanimità che si sciolgono al primo minuto”.
16.25 – Martina: “Impossibile un governo con il centrodestra”
“Per noi il tema non è mai stato votare Salvini o Di Maio Premier. Ma per noi il tema non potrà mai essere nemmeno sostenere un qualsivoglia percorso con Salvini, Berlusconi e Meloni come soci di riferimento. Tanto più impossibile chiaramente per noi un governo a trazione leghista”. Cosi il segretario reggente del Partito Democratico, Maurizio Martina, intervenendo alla Direzione nazionale.
16.24 – Martina: “Da Mattarella con spirito costruttivo”
“Lunedì si terranno nuove consultazioni e dovremo avere atteggiamento costruttivo verso la presidenza per affrontare questo nodo complesso”. Lo dice il reggente Maurizio Martina in direzione Pd, invitando i Dem a tenere al centro temi come l’Europa. “Credo che tanto più oggi aggiunge, raccogliendo l’applauso della platea, compreso quello di Matteo Renzi – dobbiamo supportare l’operato di Mattarella a cui vanno anche da qui i nostri sentimenti di stima e fiducia”.
16.21 – Martina: “Con il M5s il capitolo è chiuso”
Con M5s “capitolo chiuso”. “Parlavamo molto di loro ma il tema vero eravamo noi, il nostro ruolo e la nostra funzione anche quando si è minoranza. Per me era non condannarci all’irrilevanza e accettare una sfida. Era un’ipotesi più rischiosa ma l’ho immaginata per come potevo fino a qui con questa ambizione”. Lo dice, a quanto si apprende il reggente Maurizio Martina in direzione Pd. “Ora il dato di fatto è il rischio di un voto anticipato”, ha aggiunto.
16.16 – Martina: “Feroci tra noi più che con gli altri”
“Dalle nostre parti non possono esistere liste di proscrizione da qualunque parte provengano. Basta a essere più feroci tra di noi che con i nostri avversari”. Lo ha detto Maurizio Martina alla Direzione.
16.14 – Martina: “Non ce la caveremo solo con qualche mossa tattica”
“Non ce la caveremo solo con qualche mossa tattica”. Lo dice, a quanto si apprende, il reggente Maurizio Martina in direzione Pd. “Non si tratta di tornare indietro né andare oltre, ma riprogettare per ripartire. Serve un ripensamento netto su come si sta insieme, su come ci si confronta e si prendono le decisioni dopo essersi ascoltati e aver fatto un confronto con la voglia di costruire una risposta insieme non solo con rapporti di forza”.
16.14 – Martina: “Non sono gli italiani a non capire, ma noi a non capire loro”
“Il punto della sconfitta non è quello che gli italiani non hanno capito. Il punto è che non abbiamo capito alcuni bisogni degli italiani. Non si riduce tutto a un confronto tra programmi e neppure agli slogan. Bisogna rifondare la cultura e il pensiero di fondo”.Così il segretario reggente del Pd Maurizio Martina aprendo la direzione del Pd.
16.15 – Martina: “Riflettere su sconfitta prima di essere fuori tempo massimo”
“Proviamo a non nasconderci questi dati. Dobbiamo riflettere e non rimuovere la sconfitta prima di essere fuori tempo massimo”. Così il segretario reggente del Pd Maurizio Martina elencando i voti persi dal Pd. “Se vogliamo ripartire dobbiamo partire da qui e dobbiamo compiere una vera autocritica a partire dal 4 marzo, ma anche tenendo conto del risultato del 4 dicembre. Avremmo dovuto riflettere anche dopo la vittoria delle Europee”, ha aggiunto.
16.02 – Martina: “Serve confronto franco, non rimuovere sconfitta”
“Questa direzione ci chiama a un confronto franco, sincero, a due mesi dal voto che ci ha consegnato una delle sconfitte più nette mai accadute nella nostra storia. Il voto ci pone domande cruciali sul destino del campo del centrosinistra”. Lo dice, a quanto si apprende, il reggente Maurizio Martina in direzione Pd. “Non possiamo rimuovere quel che è accaduto: dobbiamo capire per cambiare”, aggiunge.
15.59 – Orfini: “Chiudiamo con un voto”. Gentiloni: “Entro le 20”
E’ iniziata la direzione nazionale del Pd. Renzi torna per la prima volta dopo le dimissioni. In apertura, vista la grande affluenza, il presidente Matteo Orfini ha invitato coloro che non siano membri della direzione a lasciare la sala. “Saremmo orientati a chiudere la discussione, che si concluderà con un voto, entro le ore venti, per consentire a tutti di votare”, ha annunciato Orfini. Dalla platea Gentiloni ha precisato: “Entro le 20”. “Solidarietà a chi all’ingresso è stato aggredito o apostrofato: è inaccettabile che si verifichino eventi di questa natura”, ha aggiunto Orfini. In sala sono presenti i ministri Dario Franceschini, Marco Minniti, Andrea Orlando, Carlo Calenda, Marianna Madia, Anna Finocchiaro.
#direzionepd, il TRIO perfetto pic.twitter.com/VS2whHfjKC
— Lidia R (@lidiarosc) 3 maggio 2018
15.58 – Si va verso documento di sintesi
Un documento di sintesi per evitare una scissione. E’ questo, a quanto si apprende da fonti Pd, il tentativo estremo messo in atto dai pontieri del partito per evitare una spaccatura nella direzione di oggi tra fronte renziano e i “dialoganti”.
15.53 – Presenti Renzi e Gentiloni
Alla direzione del Pd, nella sede romana del Nazareno, sono presenti l’ex segretario Matteo Renzi e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Entrambi sono arrivati in due macchine diverse da un’entrata secondaria.
15.45 – Area Orlando: “Fiducia a Martina solo con chiarezza”
L’area di Andrea Orlando si è riunita verso l’ora di pranzo alla Camera – presenti anche Cesare Damiano, LabDem e ReteDem – e ha deciso che ha senso rinnovare la fiducia al segretario reggente Maurizio Martina soltanto se verrà fatta chiarezza. La corrente del Pd che fa capo al Guardasigilli chiede in particolare che in direzione non si faccia finta di nulla dopo l’intervista di Matteo Renzi.
15.32 – Corrente Franceschini chiede voto fiducia a Martina
L’area del Pd che fa capo a Dario Franceschini vuole che in direzione si voti la fiducia al segretario reggente Maurizio Martina. E’ quanto ha deciso AreaDem dopo la riunione che si è tenuta questa mattina, al termine della quale, secondo quanto confermano fonti vicine al ministro, la corrente Dem ha sottolineato che se ci fosse una spaccatura nel Pd sul ruolo di Martina la responsabilità andrebbe attribuita a Matteo Renzi.
15.29 – Gentiloni al Nazareno
Il premier Paolo Gentiloni è al Nazareno per i lavori della Direzione del Pd.
15.28 – Madia: “Fiducia a Martina? Certamente”
“Certamente sì”. Così il ministro Marianna Madia ha risposto ai cronisti che le chiedevano se darà la fiducia al reggente del Pd Maurizio Martina, entrando a Nazareno. “Intanto andiamo ad ascoltare la relazione di Martina. Non vorrei parlare del caso in cui…vorrei sentire e poi valutare”, ha concluso.
15.27 – Pontieri al lavoro per mediazione
Pontieri al lavoro a ridosso della Direzione Pd per chiudere su un documento condiviso che eviti strappi tra il fronte renziano e quello ‘governistà nell’organismo dem. “In un modo o nell’altro vogliamo evitare rotture”, spiega chi sta lavorando alla mediazione.
15.26 – Damiano: “Da Martina mi aspetto discontinuità”
“Mi aspetto una discontinuità nella relazione di Martina. Il Pd non può rinunciare a fare politica: non ha senso dire ‘gli elettori ci hanno mandato all’opposizione’. Siamo in un sistema pro-por-zio-na-le!”. Così Cesare Damiano prima di entrare al Nazareno per la Direzione.
15.09 – Sala: “Direzione delicatissima, spero non ci sia scissione”
“Quella di oggi è una direzione delicatissima del Pd”. Lo afferma il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine dell’inaugurazione della nuova facciata dell’aeroporto di Linate. “Spero non ci sia una scissione nel partito ma è importante capire cosa succederà”, aggiunge Sala.
15.05 – Militanti fuori dal Nazareno: “Mai con M5s”
Alcuni militanti del Pd romano sono davanti al Nazareno con indosso adesivi “Mai con M5S”. “Lo avevamo già fatto per l’ultima direzione”, l’unica finora dopo il voto del 4 marzo, spiega uno di loro.
14.55 – “Renzi come Balotelli”, ressa davanti al Nazareno
“Renzi come Balotelli, da promessa a sconquasso”: è un cartello esposto da un uomo all’esterno del Nazareno, sede nazionale del Pd, a Roma. In una ressa di cronisti, telecamere e turisti curiosi e increduli stanno arrivando i componenti della Direzione che inizierà tra poco.
14.50 – Si lavora a mediazione renziani-governisti
Si lavora in questi minuti a un documento di mediazione tra renziani e “governisti” che eviti la spaccatura in direzione. Lo si apprende da diverse fonti del Pd. Il testo, che confermerebbe la fiducia a Maurizio Martina, rischia però di non convincere una parte della minoranza del partito, che vorrebbe “chiarezza” sulla linea politica e circostanziare meglio il mandato di Martina, per evitare che Renzi continui a esercitare una guida di fatto del partito.