Società

Gioco d’azzardo aumenta tra gli adulti: in 10 anni quadruplicati i problematici. “Credono di diventare ricchi”

Secondo i dati degli studi Ipsad ed espadItalia dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr), nel corso del 2017 hanno giocato almeno una volta oltre 17 milioni di italiani (42,8%), contro i 10 milioni del 2014 (27,9%). E spesso giocare d'azzardo significa anche indebitarsi

Gli adulti, soprattutto maschi, giocano sempre di più. E tra loro aumentano anche i problematici, quadruplicati negli ultimi dieci anni. Parliamo di italiani che giocano d’azzardo, dal Gratta e Vinci (che è il gioco più diffuso), fino alle scommesse sportive. È il quadro che emerge dagli studi Ipsad ed espadItalia dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr).

Il gioco d’azzardo piace sempre di più agli adulti tra i 15 e i 64 anni, mentre diminuiscono i giocatori in età studentesca, tra i 15 e i 19 anni. Nel corso del 2017 hanno giocato almeno una volta oltre 17 milioni di italiani (42,8%), contro i 10 milioni del 2014 (27,9%), e fra questi oltre un milione di studenti (36.9%), in calo rispetto agli 1,4 milioni (47,1%) di otto anni prima. Aumentano tra gli adulti anche i giocatori problematici, che dai 100mila (0,6% dei giocatori) stimati nel 2007 sono arrivati ai 230mila (1,3% dei giocatori) del 2010, ai 260mila (1,6% dei giocatori) del 2013, fino ai 400mila stimati nel 2017 (2,4% dei giocatori). Al contrario, i problematici diminuiscono tra gli studenti dall’8,7% dei giocatori del 2009 ai 7,1% del 2017, “in particolare nelle regioni del Centro e Nord Italia, mentre si rilevano incrementi in Sicilia, Basilicata, Calabria, Molise e Abruzzo“, afferma Sabrina Molinaro dell’Ifc-Cnr.

E spesso giocare d’azzardo significa anche indebitarsi: quasi 100mila persone hanno chiesto denaro in prestito illegale, altrettante hanno procurato danni economici ad altre persone e quasi 30mila hanno subito danni economici in prima persona. Sembra più a rischio di sviluppare problematicità chi è in cerca di prima occupazione e gli studenti.

A cosa giocano gli adulti – In generale gli uomini (51,1%) giocano più delle donne (34,4%). Tra gli studenti la percentuale di maschi è quasi doppia rispetto alle coetanee (47,3% contro 26,3%). Il gioco più diffuso resta il Gratta e Vinci: la percentuale di giocatori che lo scelgono sale dal 60,1 del 2010 al 74 al del 2017. Seguono Lotto e Super Enalotto, nonostante la netta diminuzione nello stesso periodo dal 72,7% al 50,5%. Al terzo posto troviamo le scommesse sportive che aumentano dal 18,3% del 2010 al 28% del 2017.

A cosa giocano i giovani – Anche tra i giovani il gioco più diffuso è il Gratta e Vinci (64,7%) con una netta predilezione femminile, vi gioca infatti il 58,9% degli studenti contro il 75,5% delle coetanee. Al secondo posto si collocano le scommesse sportive, connotate in senso opposto: 66,9% dei ragazzi contro il 16,8% delle ragazze. Fra gli studenti con profilo problematico il gioco più diffuso sono le scommesse sportive (78,3%), a seguire gratta e vinci (70,4%) e altri giochi con le carte (48,7%), mentre tra gli adulti con profilo problematico il gioco più diffuso sono le scommesse sportive (72,8%), segue il Gratta e vinci (67,5%) e il Superenalotto (43,6%).

Una via per diventare ricchi – Il 39,1% dei giocatori intervistati ritiene sia possibile diventare ricco con l’azzardo se si hanno buone abilità, convinzione ancora più diffusa fra i problematici, 48,3%. Il 61,7% degli intervistati è convinto che l’abilità del giocatore sia determinante per vincere a poker texano e altri giochi con le carte, il 36% crede lo sia anche nelle scommesse. Ma alla domanda ‘nell’ultimo anno con il gioco sei andato in rosso, in pari o in attivo?’ il 40,1% ammette di aver perso, il 48 dice di essere in pari e l’11,9% di aver vinto. Fra i 15-19enni è convinto che sia possibile diventare ricchi se si è bravi al gioco il 51,3%, con quote dal 61,5% per il poker texano al 36,3% per le scommesse sportive, dal 16,7% per il Bingo fino all’11,5% per le slot machine. Il 57,6% di chi ha giocato riferisce di essere in pari, il 27,3% di avere vinto e il 15,1% di aver perso. Il 63,7% dei giocatori fra 15 e i 64 anni spende mediamente meno di 10 al mese ma tra le persone con profilo problematico il 50% circa riferisce una spesa inferiore ai 50 euro, il 37% fra i 50 e i 200 euro, il 14,9% spende più di 20 euro.

Dove giocano – Nella popolazione generale, il 58% riferisce di poter raggiungere un luogo dove poter giocare in meno di 5 minuti a piedi. Anche il 33,4% degli studenti accede ai luoghi di gioco in meno di 5 minuti da scuola e il 28,4% in 10. Nel 2017 circa 1,4 milioni di italiani hanno poi giocato on-line, così come 200mila studenti, a fronte dei 240miladel 2016. Chi gioca on-line lo fa in maggior parte utilizzando la smartphone. Il 10,8% degli studenti ignora che nel nostro Paese è illegale giocare per gli under 18 e si stima che 580mila (33,6%) studenti minorenni abbiano giocato d’azzardo nel corso dell’anno. La facilità di accesso ai luoghi di gioco è confermata dal dato che solo il 27,1% ha avuto problemi a giocare d’azzardo in luoghi pubblici perché minorenne. Il 75,1% degli studenti spende in azzardo meno di 10 euro al mese e il 6,3% più di 50 euro al mese, quota che tra gli studenti con profilo problematico sale al 22,1%