EVA di Benoit Jacquot, con Isabelle Huppert, Gaspard Ulliel, Julia Roy. Francia 2018. Durata: 102’. Voto 1,5/5 (AMP)
Un furto letterario, un giovane ambiguo e spregiudicato, una donna avvolta nel mistero. Tre ingredienti che nel 1962 Joseph Losey aveva rielaborato utilizzando il corpo e lo sguardo di Jeanne Moreau per la “sua” Eva. Oggi gli stessi elementi passano per un altro regista, ed è tutto un altro esito. Benoit Jacquot, parecchio prolifico ma altrettanto dispersivo negli ultimi tempi, si è cimentato nel remake dell’opera di cui sopra e ha puntato tutto sulla presenza carismatica di Isabelle Huppert nel ruolo di Eva. La grande attrice tuttavia, posta in opposizione al giovane collega Gaspard Ulliel, risulta completamente fuori parte, anche per sopraggiunto limite di età. E il dato non è irrilevante nell’economia di un film dal destino fallato e fallace, probabilmente il peggiore del concorso all’ultima Berlinale. Scritto male, diretto peggio e recitato di conseguenza, Eva di Jacquot non riesce mai ad essere plausibile nella sua flebile drammaturgia laddove, invece, poteva ambire a sfruttare l’intrigante plot dello scambio di ruolo (il giovane badante che si finge scrittore alla morte dell’anziano letterato) e dei misteriosi suoi incontri con Eva.