ARRIVANO I PROF di Ivan Silvestrini. Con Claudio Bisio, Lino Guanciale, Maurizio Nichetti. Italia 2018. Durata 100’ Voto 1/5 (DT)
Il Liceo Manzoni ha il 12% dei promossi ed è la peggiore media della peggior scuola d’Italia. Idea del provveditore: reclutare i peggior professori, quelli in fondo ad ogni graduatoria, perché chissà magari con questo corpo docente vuoi mai che si arrivi al 50% di promossi. Sì, lo sappiamo, il plot è una scemenza alquanto illogica, ma è così. E la musica non cambia quando il film prosegue. Il manipolo di professori con i tic, le manie, e il fancazzismo più esacerbato (lo scienziato pazzo per la chimica, il cannato in sandali per matematica, il filosofo col dolcevita, la meridionale che insegna inglese, lo storico timido, e la bellona d’italiano) una volta che si sono burlescamente presentati esauriscono ogni energia e senso dell’intera operazione. L’anno va avanti e gli spettatori cercano di uscire dalla sala anticipatamente. Le scene sono barzellette allungate ai tempi minimi di decine di sketch tv. Gli alunni sono insapori come una pasta scotta. Ma soprattutto gli accadimenti assurdi e demenziali, cercando di ricalcare l’originale francese (Les profs), mostrando i tratti di una inspiegabile e reiterata idiozia comica affogata spesso nella prosopopea del ralenti. In compenso lo scolaretto Rocco Hunt canta una hit – Arrivano i professori – che nemmeno la più convinta Rita Pavone nei musicarelli con la Wertmuller. Mortifero.