Cronaca

Migranti, dopo 30 ore la Guardia costiera dà l’ok al trasferimento sulla Aquarius dei 105 salvati dalla ong Open Arms

Il trasbordo sulla nave di Sos Mediterranee era bloccato per mancanza di autorizzazioni dall’Inghilterra, stato di bandiera delle due imbarcazioni. "In mancanza di indicazioni" da Londra le autorità italiane hanno deciso di procedere comunque prima che calasse la notte. Domenica i soccorritori "erano stati minacciati dalla Guardia costiera libica", ha raccontato il radicale Riccardo Magi, che partecipa alla missione dell'organizzazione spagnola

Prima le minacce della Guardia costiera libica, poi le autorizzazioni necessarie al trasbordo che non arrivavano. E’ finita solo nella serata di lunedì, dopo circa 30 ore, l’odissea dei 105 migranti salvati domenica dalla nave Astral della ong Proactiva Open Arms, che erano rimasti bloccati al largo della Libia. La Guardia costiera italiana dopo ore di attesa ha infatti autorizzato il trasferimento sulla nave Aquarius di Sos Mediterranee “in mancanza di indicazioni pervenute” dall’Inghilterra, lo stato di bandiera delle due imbarcazioni delle ong.

“A tutela della salute e della sicurezza dei 105 migranti presenti a bordo, già provati dal salvataggio, e in considerazione anche dell’approssimarsi delle ore notturne“, afferma il comando generale, è stato autorizzato il trasbordo sulla Aquarius, “unità di maggiori dimensioni, idonea ad accogliere in condizioni di sicurezza i naufraghi, nonché in grado di poter prestare agli stessi una adeguata assistenza sanitaria”. Poco prima la stessa Guardia costiera aveva fatto sapere che spettava all’Inghilterra autorizzare il trasbordo.

La Astral aveva raggiunto la Aquarius già nelle prime ore della mattina, ma le operazioni di trasferimento dei migranti sull’imbarcazione più grande erano bloccate per mancanza di autorizzazioni. “Da questa mattina Aquarius e Astral sono in stand by”, aveva fatto sapere Sos Mediteranee, “in attesa che una autorità marittima competente autorizzi il trasferimento di 105 persone soccorse ieri i sopravvissuti sono esausti e hanno bisogno di riparo. Confusione e ritardi mettono a rischio la loro salute”. “A bordo di Astral aspettiamo da Roma o Londra l’autorizzazione al trasbordo dei 105 migranti salvati 24 ore fa, nel frattempo arriva la segnalazione di un altro gommone in difficoltà a sole 10 miglia da noi”, aveva commentato su Twitter Riccardo Magi, deputato di +Europa e segretario di Radicali Italiani, che sta prendendo parte alla missione della ong spagnola. “A causa di nuovo rimpallo di responsabilità nel Mediterraneo ancora non sappiamo dove condurre i naufraghi salvati ieri. Chiedo quindi ai ministri Minniti e Delrio di intervenire con urgenza presso l’Mrcc di Roma per autorizzare al più presto il trasbordo delle oltre 100 persone, tra cui donne e bambini”, era stato l’appello di Magi.

Domenica la nave Astral era intervenuta in risposta a una comunicazione della Guardia costiera italiana, rivolta a tutte le imbarcazioni che transitavano nel mare libico, per il soccorso di un’imbarcazione in difficoltà. “Subito dopo, la stessa guardia costiera di Roma ci ha comunicato che la guardia costiera libica aveva assunto il controllo e la responsabilità dell’operazione”, ha spiegato Magi.

E’ stato lo stesso segretario dei Radicali a raccontare domenica che una motovedetta libica “si è avvicinata all’Astral, ci hanno chiesto se avessimo migranti a bordo e quando abbiamo risposto di no ci hanno intimato di andarcene via dicendo: ‘questo è un lavoro che dobbiamo fare noi’. I libici agiscono come pirati in acque internazionali, pretendendo che sia riconosciuta loro una autorità. Agiscono fuori dal diritto e lo fanno con mezzi forniti dal governo italiano”, ha proseguito Magi in riferimento al fatto che l’Italia ha addestrato decine di uomini della cosiddetta Guardia costiera libica e ha fornito a Tripoli dieci motovedette.