Questi i dati diffusi dall'Unrae, l'associazione dei costruttori esteri, e dall'ACI. Il rinnovamento procede a rilento, soprattutto per questioni economiche: agli attuali ritmi di sostituzione, ci vorranno 14 anni per svecchiare
Sono circa 37,16 milioni le autovetture che circolano nel nostro paese: un dato diramato dal Centro Studi e Statistiche di Unrae (Unione rappresentati autoveicoli esteri), aggiornato al 31 dicembre 2017. Numeri che, ancora una volta, fanno emergere l’anzianità dei veicoli immatricolati nel nostro Paese, dal momento che secondo l’ACI l’età media del parco circolante totale è giunta a sfiorare gli 11 anni. Del parco circolante totale, 1,5 milioni di auto sono Euro 0 (altamente inquinanti) e quasi 7,6 milioni rispondenti alle direttive ante Euro 3 immatricolate prima del 2001, quindi più di 17 anni fa. Con gli attuali ritmi di rinnovamento del mercato, servirebbero 14 anni per sostituirle tutte.
Tuttavia, lo scorso anno le radiazioni (le cancellazioni dal Pubblico registro automobilistico) sono aumentate del 2,1% con 1.380.903 unità, quasi 28.000 in più di quelle registrate nell’intero 2016. Ma, scendendo nel dettaglio, emerge che sono cresciute le radiazioni di auto dall’Euro 3 in poi, mentre resistono quelle più anziane: secondo Unrae questo è il “segno che resiste un discorso di natura economica alla sostituzione di tali vetture”. In particolare va sottolineata la forte crescita delle radiazioni di auto Euro 6 (+67%), esportate per smaltire le autoimmatricolazioni dei concessionari, le “km0” per intendersi.
Alla crescita complessiva delle radiazioni hanno contribuito soprattutto il Nord-Est, il Nord-Ovest e l’area centrale dello Stivale, a fronte di una sostanziale stabilità dell’area meridionale e insulare. Crescono, invece, le importazioni di auto dirette nel nostro Paese nel 2017: +7,3% e 148 mila unità complessive, rispetto alle 138 mila dell’anno 2016. Mezzi che arrivano soprattutto da Germania, Spagna e Francia: le vetture Euro 6 importate sono state circa 90 mila, più del doppio delle Euro 6 che esportiamo verso l’estero.