“Sono serena, chi sbaglia paga, nessuno deve permettersi di fare quello che hanno fatto loro. Mio marito sta meglio, ha la testa spaccata, trauma cranico, lividi ovunque. Il quartiere mi è vicino, sono tutti uguali a prima. Non facciamo differenza tra nazialità. Altre persone dei Casamonica sono passati ma io rispetto tutti perché non sono tutti uguali. Minacce non ne abbiamo avute ma non è facile vederli ora. Spesso passano qui davanti. Sono cinque anni che siamo qui. Si vive bene, tutto sommato”. Così la moglie del barista aggredito la domenica di Pasqua