Carlo Petrini è stato capace di unire tutti i produttori di Barolo, di destra, di sinistra e di centro. Carlo Petrini è stimato da tutti gli agricoltori e dai ristoratori che amano la qualità. Ha fatto crescere il made in Italy alimentare facendolo capire perfino ai francesi e contemporaneamente ha motivato centinaia di migliaia di produttori a scegliere la qualità e a scoprire i vantaggi della cooperazione e dell’integrazione territoriale. È riuscito a reinventare la cultura del cibo rovesciando il concetto dominante di nutrizione con il suo “buono, pulito e giusto”.
Ha fatto più lui per la prevenzione delle malattie di dieci ministri della Sanità messi assieme!
Ha fatto più lui per l’immagine dell’Italia nel mondo, come comune cittadino senza alcun potere, di dieci ministri del Commercio messi assieme.
Carlo Petrini vale da solo almeno due punti del Pil.
C’è un altro italiano che si sia seduto a tavola insieme a Obama, al principe Carlo, a capi di Stato di tutte le religioni e di tutte le tendenze politiche e che contemporaneamente abbia scritto l’introduzione all’Enciclica di Papa Francesco “Laudato si’”?
Carlo Petrini è capace di parlare alla pancia della gente!
I parlamentari di tutti i partiti avrebbero grosse difficoltà a giustificare di fronte ai loro elettori un eventuale rifiuto a votare la fiducia a un governo Petrini. Sicuramente riceverebbe i voti di buona parte della Lega, di Forza Italia, del PD, di Leu e dei 5 Stelle. E secondo me riesce a prendere per la gola anche qualche fascista.
Chiunque sia in grado di capire un bicchiere di rosso vero e un piatto di pasta alla carbonara come Dio comanda, non potrebbe, in coscienza, non gioire per un governo di pacificazione.
E qui potrei dilungarmi sulla relazione tra un’alimentazione insana e faziosa e una politica che ha il naso ottenebrato ed è insensibile ai bisogni dei cittadini.
E Petrini i bisogni del popolo li conosce certamente.
Parliamo di disoccupazione? Quanti giovani oggi hanno trovato lavoro e dignità grazie a Petrini?
Parliamo di solidarietà? Con “Terra Madre” Petrini ha realizzato uno dei più grandi progetti di integrazione paritaria tra culture e popoli, tra economie tradizionali derubate e comunicazione digitale.
In un mondo dove i politici brillano per il bla bla che muove la bocca e poi non conclude niente, Carlo ha dato modo alla gente di riempire i piatti e dare un senso filosofico alla masticazione.
Petrini è amato, è conosciuto, è autorevole, innovativo.
E soprattutto è capace di immaginare e di costruire.
Nel suo passato non ci sono ombre che non siano di vino e non è neanche un alcolizzato: è un bevitore illuminato.
Oggi abbiamo bisogno di pace, di concordia nazionale, di un nuovo spirito di collaborazione. Tutte cose che si fanno crescere a tavola: Carlo è capace di mettere d’accordo un cacciatore umbro, un vegano calabrese e un crudista sardo. Chi altro è capace?
Chi c’è in Italia che tutti ci invidiano oltre a lui?
Presidente Mattarella, siediti di fronte a un piatto di pasta al pesto con cornetti e patate, prenditi il tempo di un bicchiere di Passerina e poi dimmi: che alternativa hai?
(Cara lettrice, caro lettore, non restare in panchina, se anche tu vuoi il governo Petrini scrivilo nei commenti a questo post)