I giudici della X sezione penale del Tribunale, presieduti da Maria Rosa Busacca, hanno condannato l’ex dg di Ilspa Antonio Rognoni a 3 anni di reclusione. Condannato a 2 anni anche l’ex capo ufficio gare di ilspa Pierpaolo Perez e altre 9 persone. I magistrati, invece, hanno assolto altri 18 imputati tra cui anche le società finte a processo. I pm Paola Pirotta e Cristiana Roveda avevano chiesto di condannare a 7 anni e 5 mesi Rognoni, a 5 anni e 6 mesi l’ex capo ufficio gare di Ilspa, Pierpaolo Perez, a 2 anni e 4 mesi l‘ex colonnello del Ros Giuseppe De Donno e a 1 anno e 8 mesi Erika Daccò, la figlia del faccendiere Pierangelo Daccò.
Rognoni, già condannato a 2 anni e 2 mesi in primo grado nel 2016 in un altro processo scaturito dall’inchiesta sulla cosiddetta “cupola degli appalti” di Expo, è pure uno degli imputati – il dibattimento si aprirà il prossimo 7 giugno – in una tranche del procedimento sull’appalto per la Piastra dei Servizi che vede accusato di falso anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, invece prosciolto dall’abuso di ufficio.
Gli arresti, per questa inchiesta, scattarono 4 anni fa. Secondo l’accusa esisteva una sorta di “ struttura illegale” all’interno di enti pubblici che operava su due piani ma al servizio esclusivo del direttore generale di “Infrastrutture Lombarde” Rognoni in pole position fino a qualche settimana prima per diventare subcommissario per Expo2015. L’inchiesta aveva di fatto decapitato la controllata della Regione Lombardia per la realizzazione di opere come ospedali, scuole ma anche il nuovo Pirellone, incaricata di conferire consulenze e assistenze legali stragiudiziali e assistenza tecnica-amministrativa per lavori legati a Expo. Ed è sull’esposizione universale, gli appalti e i lavori da assegnare – una torta da oltre 11 miliardi di euro – che emergevano “manovre occulte” per pilotare gli appalti.