Se non ci fossero coraggiosi condottieri dei diritti, l’evoluzione sociale sarebbe all’età della pietra ed è per questo che notizie come quella di ieri mattina, non devono passare inosservate. Mentre Silvio Berlusconi, zitto, fermo e muto ai margini di un divanetto presidenziale, presenziava alle consultazioni, la sua ex igienista dentale, s’immolava presso il tribunale di Milano a nuova eroina della libertà e dell’autodeterminazione.
La regina del Bunga Bunga, nonché concierge delle olgettine, Nicole Minetti (a processo per favoreggiamento della prostituzione), ci ha finalmente spiegato il suo nobile scopo (nel senso di “fine ultimo”) alle famose “cene eleganti” sulle quali per anni abbiamo fantasticato. Danze, orge, lettoni, toccatine, massaggi, tubini neri, travestimenti, barzellette e carovane di carne fresca in vendita. Era proprio come ce le immaginavamo, solo che noi mediocri osservatori, non sospettavamo che dietro tutto questo ci fosse una nobile battaglia.
La Minetti, infatti, in quello che solo apparentemente potrebbe sembrare favoreggiamento alla prostituzione – udite udite – avrebbe in realtà donato tutta se stessa affinché quelle giovani donne potessero affermarsi “nell’esercizio libero della prostituzione”. Tirando in ballo il sacrosanto diritto all’autodeterminazione, si è osato l’impossibile: paragonare il ruolo della capa olgettine, alla battaglia di Marco Cappato per il diritto a una morte dignitosa, come avvenne per il caso di dj Fabo.
Da oggi dunque, insieme a Cappato, ma anche a Nelson Mandela, a Martin Luther King, a Gandhi e a quanti altri nella storia si sono distinti per le loro valorose battaglie progressiste e pacifiste, dovremo ricordare anche Nicole Minetti che, con impegno e devozione, ha aiutato tante ragazze appassionate di farfalline, nell’esercizio di un loro diritto: prostituirsi.
Senza entrare nel merito del diritto al lavoro più antico del mondo, è il paragone con un tema così delicato e ancora aperto, quale è quello del suicidio assistito a riportare alla memoria la celebre frase di Veronica Lario: “ciarpame senza pudore”. A Cappato e a Dj Fabo andrebbero delle sincere scuse.