Lo ammetto: all’inizio mi sembrava uno di quei meme fantasiosi, che tanto si diffondono sui social, in cui una frase veniva appesantita ed estrapolata. O una semplice battuta, di più o meno gusto, fatta passare per dichiarazione politica.
Certo, il fatto che la frase fosse di Michaela Biancofiore avrebbe dovuto allertarmi sulla possibile veridicità. Ma anche per la Biancofiore mi sembrava esagerata, folle, offensiva pure.
E invece era vera, verissima. Le elezioni a luglio sarebbero vinte dal M5S perché al Sud sono poveri e “non potranno andare in vacanza” (come noi settentrionali, s’intende). Più o meno la frase è stata questa. Una raffinata analisi politica che avrebbe scatenato pernacchie anche nelle bettole (in senso nobile) del profondo Nord.
Una frase detta con una naturalezza disarmante, con convinzione reale. I cafoni del Sud non possono andare in vacanza, non sono come noi civili uomini e donne del Nord che dalla pianura padana sciamiamo verso le vette delle Dolomiti e le spiagge. Questo è il senso dell’affermazione. Che si sposa con la lezione di Silvio Berlusconi sul voto al M5S da parte dei cafoni parassiti del sud innamorati della prospettiva del reddito di cittadinanza.
Ora, tralasciamo analisi serie sul fenomeno del boom a 5 stelle nelle regioni meridionali, concentriamoci sulla visione del mondo e del Paese da parte di una dirigente di un partito che negli ultimi 20 anni ha governato questo paese e che, tutt’oggi, governa la Sicilia. Una visione che suona così: “poveri, brutti e sporchi”. Almeno quando non votano Forza Italia, ovviamente.
Premesso che, semmai si dovesse andare al voto a luglio, per un profondo senso di spaesamento che attraversa l’Italia, anche il cittadino che abita a dieci metri dalla sezione elettorale preferirebbe una bibita ghiacciata all’esercizio democratico del voto. E detto anche che il punto è prettamente politico, non di collocazione geospaziale dell’elettore, resta quella visione del Mezzogiorno. Stereotipata e che, in fondo, allude all’idea della conquista. Un granaio di voti raccoglibili con promesse a buon mercato, qualche mancia e con l’eterna favola del Sud da problema a grande risorsa per il paese. Sempre le stesse parole. Da decenni.
La Biancofiore con le sue parole non fa altro, quindi, che confermare con disarmante onestà questa visone. Una terra di cafoni che, però, votano. Sembra quasi di sentirla aggiungere “purtroppo”. Però, a pensarci meglio, un ulteriore pensiero di preoccupazione potrebbe anche aggiungersi alle paure dell’esponente di Forza Italia. A luglio, oltre alla plebe impossibilitata ad andare in vacanza, rientreranno nelle loro case anche migliaia di giovani. Sono quelli costretti ad andare a Nord o fuori confine per cercare un lavoro.
Sradicati a forza. Vittime di decenni di promesse e inganni. Ecco, se fossi nella Biancofiore temerei soprattutto il loro voto.