Sono passati quarant’anni dal 9 maggio del 1978. Per molto tempo nelle scuole italiane, in occasione di quella giornata, prima di iniziare le lezioni, ci si raccoglieva in silenzio per un minuto in memoria del presidente Aldo Moro. Nessuno ha mai ricordato che nelle stesse ore in un paese della provincia di Palermo, Cinisi, Peppino Impastato, un giovane militante che aveva alzato la voce contro la mafia, veniva massacrato per conto del boss Gaetano Badalamenti. Solo dopo il film I cento passi di Marco Tullio Giordana, uscito al cinema nel 2000, l’Italia ha cominciato a fare memoria anche di quest’uomo che ha ricevuto la tessera dell’ordine dei giornalisti post mortem.
Peppino Impastato ha sbeffeggiato Cosa Nostra con l’ironia della parola divulgata attraverso una radio indipendente da lui fondata, è stato capace di dire no al familismo mafioso che lo circondava e ha combattuto Tano con la cultura e la politica. E sono tanti i libri, i film, le canzoni e i luoghi da visitare per conoscerlo.