È, ancora una volta, l’Unione Europea che ce lo chiede. Il riferimento è al nuovo certificato di revisione per i veicoli a motore, al debutto il prossimo 20 maggio. Tanti gli aggiornamenti introdotti col nuovo documento, che integra la fustella adesiva attualmente applicata sulla carta di circolazione.
La novità principale è che i centri di revisione stileranno sull’attestato cartaceo una sorta di pagella con la valutazione sull’efficienza del mezzo, nonché la certificazione del totale dei chilometri percorsi al momento della revisione: rilevamento che renderà più difficile per i furbetti “scalare” il chilometraggio complessivo per rivendere più facilmente il veicolo (reato punito dal Codice Penale).
Sul documento di revisione, oltre all’elenco delle prove sostenute dal mezzo sotto verifica, sarà quindi riportato un vero e proprio giudizio sul veicolo e sulle eventuali criticità, divise fra lievi, gravi o pericolose per la circolazione. Restano invariati i tempi di legge obbligatori per fare la revisione: è da sostenere a quattro anni dalla prima immatricolazione e, successivamente, ogni due anni. Sul report finale è peraltro indicata la data della successiva revisione.
Le tariffe rimangono le stesse: 66,88 euro nei centri revisione, 45 euro negli uffici provinciali della Motorizzazione civile (previa prenotazione). Chi viene “pizzicato” senza revisione, rischia una sanzione che oscilla fra 169 e 680 euro, (doppia se il controllo è omesso per due volte di seguito) e, in caso di incidente, potrebbe andare incontro alla rivalsa della compagnia assicurativa. Inoltre, collegandosi al Portale dell’Automobilista e inserendo il numero di targa del mezzo, si può conoscere gratuitamente lo stato delle revisioni sostenute dal veicolo e il chilometraggio a cui sono state effettuate.
Scopo di questa piccola grande rivoluzione è quello di uniformare a livello europeo le prove che ogni mezzo a motore deve superare e formare esaminatori più preparati (e intransigenti): sarà il Ministero dei Trasporti a verificare l’omologazione delle apparecchiature usate durante le verifiche e la professionalità del personale addetto alle revisioni. Eventuali violazioni degli standard da parte delle officine si tradurranno in un ritiro della licenza a poterle sostenere.