– Il lavoro ai fianchi di Salvini e M5S a Forza Italia ha portato al risultato sperato. Ma ha vinto anche Mattarella, con l’ottimo discorso di lunedì. Ha fatto un piccolo capolavoro.
– La formula usata dai berluscones per non mettersi di traverso, ovvero “astensione critica” o talora “astensione benevola”, tradotta in maniera spicciola significa: “Allo stato attuale non contiamo una sega e se torniamo al voto rimaniamo in 6, quindi ci tocca accettare ‘sta roba”. Non è che Berlusconi abbia cambiato idea: è che numericamente è alla canna del gas.
– Berlusconi non darà la fiducia, non entrerà nel governo e non romperà l’alleanza con Salvini. Sulla carta è la vittoria perfetta di Di Maio e ancor più Salvini. Ma – insisto – gratis Berlusconi non fa nulla. Ed è il più furbo di tutti. Per Di Maio e Salvini si profilano innumerevoli cetrioli all’orizzonte.
– M5S e Lega hanno numeri per governare autonomamente, ma hanno anche molte diversità. Che succederà quando esploderanno? Anche per questo il contratto deve essere chiaro e con pochi punti, per poter tornare al voto in fretta e chiudere quella che resta un’anomalia: Salvimaio deve essere cioè un’emergenza, non un’alleanza.
– La Lega, dove governa, non pare essere detestata dagli elettori. Infatti poi spesso viene rivotata (Lombardia, Veneto, Friuli). Segno che per molti sa governare e questo volerla tratteggiare come una nuova Gioventù Hitleriana fa ridere gli zebedei. La Lega ha molta più esperienza dei 5 Stelle, che userà per sopperire all’inferiorità numerica e per annacquare le richieste grilline. La Lega, per scaltrezza e furbizia, può mettersi in tasca quando vuole i 5 Stelle, che anche per questo dovranno essere vigilissimi: rischiano mooooolto più della Lega.
– Per i grillini sarà davvero decisivo il contratto. I 5 Stelle hanno più numeri e un elettorato più “esigente”: non dovranno giocare al ribasso. Se daranno la sensazione di andare al governo solo per il potere, la pagheranno cara in termini elettorali.
CONTINUA A PAGINA 3