Qualche giorno prima una professoressa l’aveva rimproverata per i pantaloncini troppo corti: “È questo quello che indosserai alla discussione della tua tesi? Sul serio?” le aveva detto. Ma lei, Letitia Chiai, studentessa della Cornell University negli Stati Uniti, non solo ha scelto di mettersi gli stessi short, ma ha anche dato vita a una protesta per rivendicare la libertà di vestirsi come vuole e il diritto di essere considerata non solo come un corpo da coprire. Così la presentazione della sua tesi dal titolo “Acting in Public: Performance in Everyday Life” si è trasformata in una protesta, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo: la studentessa si è tolta uno a uno tutti i vestiti, fino a rimanere in biancheria intima, e poi ha chiesto agli altri presenti in sala di fare lo stesso (e molti hanno raccolto l’invito). “Sono più di una ragazza asiatica, sono più di una donna, sono più di Letitia Chiai. Sono un essere umano” ha detto mentre si spogliava. La giovane ha poi raccontato ai giornali di averlo fatto per ribellarsi e protestare contro le affermazioni della sua professoressa, che le aveva sconsigliato di vestirsi in quel modo, perché così facendo avrebbe attirato gli sguardi degli uomini facendo passare in secondo piano il suo lavoro
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