Il 15 e 16 maggio Taranto ospiterà la Conferenza nazionale “Clima, inquinamento atmosferico e salute” diventando così, per almeno per due giorni, la capitale d’Italia dell’impegno a favore della Salute e contro l’inquinamento atmosferico e i cambiamenti climatici.
L’iniziativa è nata grazie alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, all’Associazione Medici per l’Ambiente e all’Ordine dei Medici di Taranto, con la collaborazione del Ministero della Salute, il supporto tecnico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e il patrocinio del Comune di Taranto. L’evento è particolarmente importante, sia per i temi affrontati che per la scelta di una città ormai simbolo per tutto il paese del rapporto ambiente-salute. Questa relazione, per quanto complessa e conflittuale, rientra nell’articolo 5 del Codice Deontologico dei Medici e, fortunatamente, il tema è sempre più sentito da chi si occupa di salute.
Le ricadute per la salute umana derivanti dai cambiamenti climatici sono ormai ben note: secondo un recente studio pubblicato su “Nature Climate Change”, il 30 per cento circa della popolazione mondiale è attualmente esposta a un livello di caldo potenzialmente letale per 20 giorni o più all’anno e se non si riuscirà a ridurre le emissioni di gas climalteranti nei prossimi anni la situazione non potrà che peggiorare. L’Italia è tra i paesi al mondo a più alto rischio di mortalità per ondate di calore, ma a parte questi eventi estremi, l’inquinamento dell’aria conseguente, soprattutto a processi di combustione, contribuisce non solo alle modificazioni climatiche, ma rappresenta un indiscusso fattore di rischio per malattie cardiovascolari, bronco-pneumopatie, tumori e numerose altre patologie come già da tempo ribadito.
I cambiamenti climatici rappresentano inoltre un grave pericolo per l’equilibrio degli ecosistemi, per la biodiversità, per le produzioni agricole, per la sicurezza alimentare e idrica. Agiscono inoltre come amplificatori delle criticità socio-economiche già esistenti, con conseguenze che vanno dall’aggravamento degli effetti di disuguaglianze e iniquità alle ondate migratorie e ai conflitti.
Di tutto questo si cercherà di parlare nella conferenza di Taranto: la prima giornata sarà dedicata alle scuole e alle attività didattiche, con un incontro dal titolo “Ambiente, Clima e Salute. Educare alla Responsabilità”. Sarà l’occasione per Maria Grazia Serra, coordinatrice nazionale del progetto scuola di ISDE, di illustrare le iniziative sin qui messe in campo, con la collaborazione dell’azienda Aboca\Apoteca Natura, nelle scuole italiane. Al termine della giornata, presso il Teatro Orfeo di Taranto, è in programma lo spettacolo teatrale di Luca Mercalli e della Banda Osiris dal titolo “Non ci sono più le quattro stagioni”. Il secondo giorno sarà interamente dedicato al lancio della campagna nazionale su Clima, Inquinamento atmosferico e salute, realizzata con la collaborazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che punta a costruire una strategia di formazione per i medici italiani sulle correlazioni tra salute, ambiente e cambiamenti climatici. In particolare le città rischiano di diventare veri e propri “forni”, con sempre meno aree verdi spesso sacrificate per l’insediamento di centri commerciali ed in cui dilaga il taglio sconsiderato di alberi – spesso sani – che tante proteste anche pittoresche sta suscitando.
Mitigare i cambiamenti climatici è possibile, riducendo innanzitutto i processi di combustione, ma anche aumentando il sequestro di carbonio organico nei suoli grazie all’incremento di fertilità e di humus ottenibile con tecniche di agricoltura “conservativa” e senza l’uso di agrochimici. Privilegiare purtroppo, rispetto a questa scelta, quella di considerare “fonti rinnovabili” biomasse, biocarburanti, etc sarà, ancora una volta, “una cura peggiore del male”.