Sono bambini con una malattia alla pelle dal nome complicato (epidermolisi bollosa), ma che la rende fragile come una vita a Gaza. Sono come tutti i bambini, innocenti, senza colpe e la pelle devastata da troppa fragilità.

Gianna Pasini è un’infermiera che si trova a Gaza per un progetto di sostegno. Vede i miei disegni e mi scrive: “Se ne facessi uno per noi, i bambini ne sarebbero contentissimi”. Prometto, appena ho tempo, lo faccio. Ma non resisto e vado a vedere le foto. Imprigionati in una striscia di terra dove le falde acquifere sono contaminate al 96%, l’energia elettrica erogata due ore al giorno (dati Save the Children), circondata da un muro eretto dall’indifferenza internazionale e da Israele, osservo la pelle di questi bambini vittime di adulti e il gesto di affetto di tutte le Gianna del mondo che hanno più coraggio di me.

Intanto quelle bolle esplodono, come altre esplosioni ed è sempre la pelle che ci rimette.

Per saperne di più: Butterfly children Gaza e Pcrf-Italia/Soccorso medico per i bambini palestinesi.

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