TONNO SPIAGGIATO di Matteo Martinez. Con Frank Matano, Lucia Guizzardi, Niccolò Senni. Italia 2018. Durata: 90’ Voto 3,5/5 (DT)
Francesco, un giovane stand-up comedian che non fa ridere nessuno, all’improvviso con una battuta sui capezzoli di sua nonna fa sbellicare Francesca, una cameriera un po’ in carne. Il ragazzo se ne innamora, stanno insieme tre anni, poi lei gli procura un’audizione con un impresario importante e lui per fare colpo comincia a monologare sulla fidanzata grassona. È un successo immediato, ma lei offesa lo lascia. Lui, pentito, farà di tutto per riconquistarla, persino travestendosi da prete per ucciderle l’ignara zia. Totale, ingovernabile, autentico delirio demenziale a firma Matano/Martinez che ci fa tornare ai tempi straordinari della ditta ZAZ (Zucker-Abrahams-Zucker). Il filo logico della trama (lui-lei-separazione-riconquista) dopo una trentina di minuti con qualche interessante affondo da commedia tradizionale di coppia si infila nel tunnel di un linguaggio assurdo ed irresistibile da far saltare il banco.
Il blocco lungo e articolato di Matano/Francesco/Padre Gesù e zia Nanna, con deviazione sulle amiche della vecchietta che si confessano nel bagno, mette in luce la purezza del talento comico fracassone e travolgente, privo di limiti etici, di Matano. Un under 40 che come un innocente fanciullo gioca con gli stilemi del cinema di genere, distrugge e offende il corpo proprio e i corpi altrui, saltella sicuro sul politicamente scorretto riguardo omosessualità, vecchiaia e fede. Ogni volta che si agguanta il senso possibile del narrato e una relativa direzione, Matano in scena lo rallenta, ribalta, contorce, stravolge. I comprimari Lucia Guizzardi (la zietta immortale), e l’apparizione surreale e tragica ad intermittenza di Niccolò Senni (l’amico che ricopre il ruolo e si veste come la madre morta) sono di valore comico semplicemente incommensurabile. Un gradino meno metafisico dell’ultimo film di Maccio Capatonda.