Non vorrete mica fare gli economisti che non sono stati in grado neanche di prevedere la Grande Crisi esplosa dieci anni fa? Volete fare i politicanti? Mi faccia il piacere, come direbbe Totò che mezzo secolo fa chiosava: “A proposito di politica, ci sarebbe qualcosina da mangiare? Pensate di fare gli accademici così millantate un sapere inespugnabile. Oppure i finti produttori cinematografici che ricevono “facili” finanziamenti come nel Hotel Gagarin, commedia brillante con risvolto romantico. Il malaffare della capitale meriterebbe un’enciclopedia. Così fan tutti. Ed ecco ancora un spaccato dove vanno a finire i soldi pubblici nel film quasi cult Moriremo tutti democristiani dove recita se stesso anche il nostro direttore Peter Gomez: tre amici si barcamenano tra lavoretti ammazza/tempo fino al giorno in cui arriva la proposta irrinunciabile e la loro finta purezza etica va a farsi benedire. Tutti vogliono fare gli scrittori e lo fanno.Tanto tutti scrivono e nessuno legge.
Il coachsurfing va alla grande, affittare una stanza della propria casa, durante la settimana della moda e del design, serve a racimolare un po’ di soldi extra. Tax free ovviamente.
Oggi i giovani vogliano fare gli influencer. Vedi Chiara Ferragni e sogni di diventare una come lei: milionate di followers su Instagram, ha frequantato la Bocconi, senza finirla, ma è diventata oggetto di studio all’Università di Harvard. Intanto la Bocconi si adegua subito e sta per lanciare un master, promosso dalla Condé Nast, su come diventare celebrities sui social media. Praticamente un corso che vende “aria fritta”, giusto?
Second option: fare il modello. Why not, storica agenzia milanese, con sedi sparse nel mondo, dopo il bello e maledetto, lo street boy, il transgender, punta oggi sul look hipster rivisitato. Il ragazzo di buona famiglia, ricco, annoiato, un po’ anticonformista, ma non troppo.
Il filosofo John Dewey amava dire: “L’educazione non è preparazione alla vita, l’educazione è la vita stessa”. Lo ribadisce Gregorio Di Leo, psicologo e campione del mondo di kickboxing, co- founder di Wyde, una scuola di leadership, cambiamento e innovazione con sede a Milano. “Quando tutti hanno una laurea o un PhD è una legge di mercato che ogni titolo perda di valore”. Meglio dunque fare l’idraulico. Si comincia sempre come stagista idraulico. C’è più richiesta di manualità che di cervelli affogati nei social media. Tanto per fare un esempio ad personam: aspetto un idraulico da circa due mesi. Ma anche riparando una perdita d’acqua si può diventare famosetti. All’ultima design week c’era una bella installazione di sifoni, sifoncini, coloratissimi e si può sempre esporre i modelli più belli e luccicanti al Museo del Rubinetto e della sua Tecnologia di Novara.
Master in Fashion alla Marangoni di Milano, stagista da Glamour (Condé Nast) Fabrizia Grassi, napoletana, è una girl.it con un obiettivo diventare l’anti-Chiara Ferragni. Portale di E -commerce molto innovativo e sotto il look c’è Stilout (stile + out) dove Fabrizia dà consigli di stile per mise totalmente personalizzate low cost, che comprende anche un servizio di chat on line per consulenza diretta. Attivo da meno di un anno, il pret à clicker fa già tendenza. La sorella Enrica fa invece uno stage al ristorante Trussardi alla Scale e vuole diventare chef: apriranno magari un ristorante di stilout!
Ultima opzione: c’è il “Tuttofare” come suggerisce il film dove Sergio Castellitto, avvocato senza scrupoli, fa fare al suo giovane praticante (300 euro al mese e senza contratto) di tutto, ma proprio di tutto, dal cucinargli piatti gourmet ufficio, apparecchiargli la tavola, servirlo e perfino “sposare” la sua amante spagnola per procurarle la cittadinanza italiana. Last but non least.
Instagram: januaria piromallo