Dagli ultras azzurri fino al leader del Carroccio l'ex premier raccoglie sostegno dopo la decisione del tribunale che lo rende di nuovo candidabile. Ma la riabilitazione non cancella la condanna definitiva a quattro anni per frode fiscale. Senza considerare le altre inchieste pendenti sul capo dell'ex cavaliere. Martina: "Con lui solo scontro politico"
Una “buona notizia per la democrazia“. Anzi “un atto di giustizia“. Di più “un vulnus democratico finalmente sanato”. La riabilitazione di Silvio Berlusconi scatena l’esultanza di fedelissimi, alleati e persino quella degli esponenti degli altri partiti. Dichiarazioni che oscillano dai toni da tifo da stadio degli esponenti di Forza Italia alle semplici congratulazioni di quelli del Pd, nonostante la decisione del tribunale di Milano non cambi nulla sul fronte delle trattative per il governo. D’altra parte da un lato la riabilitazione concede all’ex premier di tornare ad essere candidabile, dall’altro non cancella in alcun modo quando sancito dalla Cassazione l’1 agosto del 2013, quando la condanna a quattro anni per frode fiscale del processo sui diritti tv Mediaset divenne definitiva. Senza considerare le altre inchieste pendenti sul capo di Berlusconi.
La linea sul governo Lega – M5s non cambia – Poco importa però. Perché il ritorno del leader di Forza Italia sulla scena politica attiva viene visto in modo positivo praticamente da tutti. Appena 72 ore fa il suo passo di lato ha consentito l’inizio delle trattative di governo tra Lega e M5s, allontanando l’ipotesi di elezioni anticipate. Adesso che è di nuovo candidabile, però, Berlusconi potrebbe cambiare idea? Potrebbe rimangiarsi il via libera all’opposizione benevola dei suoi parlamentari di un governo di Matteo Salvini e Luigi Di Maio? Secondo Maria Stella Gelmini no. “L’atteggiamento di Forza Italia verso il possibile governo Lega-Cinquestelle non cambia — dice la capogruppo alla Camera – Voteremo contro ma abbiamo fiducia in Matteo Salvini, siamo convinti che Salvini porterà al governo il programma siglato da Centrodestra. La nostra sarà un’opposizione non fanatica e responsabile”.
Di Maio: “Per il governo non cambia nulla” – La pensa allo stesso modo Luigi Di Maio, che aveva posto come condizione fondamentale per interloquire con la Lega l’esclusione di Forza Italia dalle trattative di governo. “Assolutamente no“, la riabilitazione non cambia alcunché nella trattativa per il governo fra M5S e Lega, dice il capo politico del M5s. “La trattativa sul contratto di governo va avanti – ha aggiunto -, perché l’obiettivo è di portare i migliori risultati per i cittadini. Prendiamo atto di questa notizia ma la mia considerazione non cambia”. Insomma: il governo” giallo verde” può provare a nascere e l’ipotesi urne resta lontana. E forse anche per questo gli alleati di Berlusconi – ma non solo – possono felicitarsi con il leader.
La felicità di Salvini. Che nel 2013 lo chiamava “condannato” –“La riabilitazione di Silvio Berlusconi è un atto di giustizia che restituisce piena rappresentanza a milioni di elettori. Al presidente di FI le mie più sentite felicitazioni e quelle di Fratelli d’Italia”, dice per esempio Giorgia Meloni. Una dichiarazione che arriva pochi attimi prima di quella di Salvini, l’alleato al quale è stata data la possibilità di trattare con il M5s senza essere marchiato come traditore. “Berlusconi che torna candidabile è una buona notizia per lui, e ne sono davvero felice, e soprattutto per la democrazia”, dice il leader della Lega. Toni molto diversi da quelli usati cinque anni fa, nel giorno in cui la condanna dell’ex presidente del consiglio diventava definitiva. “Berlusconi condannato a 4 anni. Adesso sono curioso di sentire come faranno i Kompagni del Pd, sia in Parlamento che su Facebook, a giustificare il fatto che sono al Governo con un condannato”, scriveva su facebook il numero uno del Carroccio: altri tempi.
Martina: “Con lui solo scontro politico” – E a proposito di “kompagni del Pd”, la riabilitazione di Berlusconi fa registrare reazioni anche tra i massimi dirigenti dem. “In generale le sentenze si rispettano, per quel che ci riguarda la battaglia, la sfida con Berlusconi è sempre stata sul terreno politico”, ci tiene a sottolineare Maurizio Martina. “Qui il punto è stato, ed è, battere quella proposta sul piano politico – ha continuato il reggente del Pd – Quindi quello che sta accadendo in queste ore lo si assume come ogni sentenza e per noi il terreno è quello della sfida politica, come sempre”. “La riabilitazione di Berlusconi è conseguenza di una legge della Repubblica e come tale va rispettata. Mi auguro che questo principio, che deriva da quelli costituzionali, possa essere tenuto a mente quando si riflette di recupero e riabilitazione di altre persone”, è invece l’opinione del guardasigilli Andrea Orlando. “La notizia per alcuni sarà buona, per altri meno, ma è una sentenza e va rispettata”, dice Gianni Cuperlo, paragrasando il commento di Pierluigi Bersani. “Silvio Berlusconi ha dato un contributo al Paese, non so se nel bene o nel male”, ha detto l’ex segretario del Pd, oggi parlamentare eletto da Liberi e Uguali.
Forza Italia esulta – Scatenati, ovviamente, gli ultras di Forza Italia. “Parziale giustizia a solenne ingiustizia, aspettando Strasburgo”, commenta su Twitter l’ex presidente del Senato Renato Schifani. “La riabilitazione del presidente Berlusconi rende giustizia (tardiva) ad un leader politico e a milioni di elettori che hanno creduto in lui”, afferma Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e consigliere politico dell’ex premier. Entusiasti pure Renato Brunetta – “Berlusconi torna in campo politico a tutto tondo, torna a rappresentare i tanti milioni di italiani che hanno votato Forza Italia e i tanti altri che la voteranno” -, Gianfranco Rotondi, che parla di “restituzione” di Berlusconi “al suo popolo che non ha mai smesso di credere nella utilità del suo contributo al bene del Paese”, e Paolo Zangrillo, secondo cui “la ricandidabilità del presidente Berlusconi rimargina, in parte, una ferita inferta alla democrazia in questo Paese”. Giorgio Mulè scomoda addiruttra “la storia” che “non si scrive con le sentenze, che invece possono avere il potere di deviarla come è successo con l’estromissione di Silvio Berlusconi dal Parlamento. La riabilitazione odierna rimedia tardivamente a un guasto provocato dai rivoli di una sentenza ingiusta nel merito. Ma, da statista qual è, Silvio Berlusconi ha dimostrato ancora in questi giorni di saper scrivere la Storia nonostante l’ingiustizia subita”. L’ex direttore di Panorama spiega poi di aspettare “il presidente in Parlamento, nel luogo dove è idealmente rimasto in questi anni grazie al sostegno di milioni di italiani che si riconoscono in lui”. “Aspettiamo il presidente in Parlamento, nel luogo dove è idealmente rimasto in questi anni grazie al sostegno di milioni di italiani che si riconoscono in lui”, conclude.
Biancofiore: “Per B. libero collegio in Trentino” – Si rende disponibile a immolarsi per consentire il ritorno di Berlusconi a Roma è Michaela Biancofiore. “Nel mio Trentino Alto Adige è pronto un collegio per lui ad ottobre che gli permetterebbe, salvo elezioni politiche nazionali anticipate, di rientrare immediatamente in Parlamento. Ad ottobre infatti ci saranno le elezioni regionali in Trentino Alto Adige e in Trentino i probabili candidati alla presidenza sono tutti parlamentari in carica. Va da se che il candidato/a presidente, numeri alla mano di marzo con certezza di vittoria, lascerà libero il proprio collegio elettorale che, se vorrà tributarci questo onore, riporterà l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in parlamento sanando un vulnus della democrazia, essendo stato lui l’uomo più votato della storia d’Italia e destituito con un colpo di mano di palazzo contro la volontà del popolo sovrano”, dice la più accessa ultras del berlusconismo. “Sono certo che molti senatori di Fi eletti nei collegi uninominali sicuri saranno lieti di dimettersi per consentire la rielezione del presidente Berlusconi in Senato. E dal Senato guiderà l’opposizione di Fi con ancora più efficacia”, dice Massimo Palmizio.
Stragi e corruzione : le inchieste ancora in corso – E dire che la riabilitazione è stata concessa nonostante il patron di Fininvest sia ancora coinvolto nel terzo filone del processo Ruby – e indagato per le stragi del 1993, come possibile mandante occulto degli attentati a Firenze, Roma e Milano, insieme a Marcello Dell’Utri. Nel Ruby ter l’ex premier e quattro olgettine sono stati rinviati a giudizio dal gup di Milano per corruzione in atti giudiziari in relazione a versamenti per 400mila euro effettuati da Berlusconi a favore delle ragazze fino all’ottobre del 2016. Oltre all’espiazione, per essere riabilitato il condannato dovrebbe aver dato “prove effettive e costanti di buona condotta”. Ma il Tribunale di sorveglianza potrebbe aver seguito l’impostazione della Cassazione, secondo cui il fatto che ci siano procedimenti penali pendenti non può essere ostacolo alla concessione della riabilitazione. Senza considerare che la riabilitazione, oltre a essere immediatamente esecutiva è appellabile davanti alla Cassazione. Il procuratore generale Roberto Alfonso ha spiegato ai cronisti che vuole prima leggere le motivazioni dell’ordinanza dei giudici prima di decidere se fare opposizione: “Leggeremo e valuteremo”, ha detto. Il provvedimento, infatti, non è stato ancora trasmesso alla segreteria della Procura generale, dove dovrebbe arrivare lunedì. Ci sono 15 giorni di tempo per l’opposizione. Chi doveva esultare, però, lo ha già fatto.