Protagonista della giornata - proposta da Cai e Federparchi - è il Sentiero Italia: seimila chilometri dalla Sardegna a Trieste. Ma sono tante le iniziative anche in città. Alessandra Beltrame, ad esempio, guida alla scoperta del quartiere meneghino di Lambrate: "Passeggiare ha lo stesso effetto della realtà aumentata in un tablet"
Camminare per ritrovare il proprio passo. Camminare per immergersi nella natura e nel potere rigenerante del verde. Camminare per ritrovarsi, ma soprattutto per concedersi il piacere della scoperta, che si tratti di un fiore, di un ruscello o di un volto nuovo. Tanti, tantissimi i motivi per farlo, ma domenica 13 maggio ce n’è uno in più. Il Cai e Federparchi propongono la 18esima Giornata nazionale dei sentieri e la sesta Giornata “In cammino nei parchi”.
“Questa iniziativa vede protagonista il Sentiero Italia, seimila chilometri di cammino che partono dalla Sardegna e attraversano tutto il Paese per giungere a Trieste, sempre passando attraverso le aree naturalistiche più belle”, spiega a ilfattoquotidiano.it Paolo Pigliacelli, responsabile Dipartimento Progetti di Federparchi. Con un obiettivo ben preciso: “Raccogliere una serie di iniziative in un giorno specifico ci aiuta a mettere in luce quanto siano importanti i parchi per i cittadini, per il loro benessere e la loro salute”, aggiunge. Le proposte di escursioni sono tante e arrivano da tutta Italia: “Anche per quest’edizione sono previsti più di ottanta eventi, che toccheranno una cinquantina tra parchi e aree protette”, racconta. Da Pisa a Lagone, passando per il Parco Nazionale della Majella, i Monti Aurunci e le Dolomiti Bellunesi: il nostro amato stivale sarà attraversato in lungo e in largo.
“Il turismo naturale è in continua crescita ed è un’industria che dà lavoro a più di 50mila persone – sottolinea -, il riscontro da parte del pubblico aumenta di anno in anno, ma noi cerchiamo sempre di organizzare le escursioni in modo che non siano troppo affollate, nel rispetto della natura”. E non c’è modo migliore per farlo che camminare: “Non è solo un’occasione per staccare la spina – aggiunge -, ma per conoscere delle realtà da un diverso punto di vista, per scoprire nuovi luoghi e tradizioni”. La scelta coinvolge tante attività: dalla manutenzione dei sentieri (Parco Nazionale del Cilento, Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, ad esempio) all’attenzione per temi importanti come la preziosità dell’acqua o l’emergenza incendi.
Nemmeno i centri urbani, però, restano a guardare. E a portare alta la bandiera della giornata “In cammino nei parchi” ci pensano sia Roma che Milano. La capitale avrà come protagonista l’Appia Day, giunta alla sua terza edizione: “Il cuore dell’evento è nella capitale, ma noi abbiamo organizzato oltre 200 eventi lungo tutta l’Appia Antica, fino a Brindisi, con trekking, passeggiate in bicicletta e degustazioni”, racconta Alberto Fiorillo, responsabile Aree Urbane di Legambiente. Un progetto ormai consolidato, che “vuole dimostrare che approcciandosi ai beni archeologici e paesaggistici in maniera diversa c’è una risposta più ampia della cittadinanza, che comincia a vivere quei luoghi come propri e non solo come un museo tradizionale”, aggiunge. Ma nonostante questo rinnovato interesse, le risposte da parte delle amministrazioni tardano ad arrivare: “Le prime proposte di pedonalizzare totalmente l’Appia Antica risalgono al 1953 e sembra assurdo che ancora oggi questa strada, così affollata di biciclette e camminatori ogni domenica, durante la settimana sia un’arteria ad alto scorrimento”.
Ma nonostante le difficoltà, secondo Fiorillo è possibile vivere a piedi anche i grandi centri urbani: “Si può iniziare accompagnando a scuola a piedi i nostri bambini, condividendo con loro un pezzo di strada e di crescita, tutte cose che quando si sta in macchina vengono meno”. Dello stesso avviso è Alessandra Beltrame, giornalista e autrice del libro “Io cammino da sola”, che per domenica 13 marzo ha organizzato a Milano l’evento “Lambrate come non l’avete mai vista”, in collaborazione con ViviLambrate: “Questa è una zona orgogliosa, che crede nella sua storia di comunità autonoma e che oggi si sta riscoprendo moderna e piena di iniziative, dall’East Market al Fuorisalone”, racconta. L’unico modo per conoscerne i segreti è rallentare e alzare gli occhi dallo smartphone: “Camminare vuol dire ascoltare il battito del cuore, ammirare un murales, incontrare persone nuove. Solo così è possibile capire un posto e tutte le sue contraddizioni”. Così è Lambrate, con le industrie abbandonate da un lato e le gallerie d’arte dall’altro: “Per l’evento di domenica ho messo insieme storici, amici del quartiere, impiegati delle vecchie fabbriche – aggiunge -. Passeggiare ha lo stesso effetto della realtà aumentata in un tablet, ogni passo che fai si apre una storia da raccontare”.
E lei, camminatrice di testa e di cuore, non può che essere soddisfatta del crescente entusiasmo che si sta manifestando: “È vero, le città sono piene di ostacoli, ma viverle seguendo il nostro andamento naturale è una sfida coinvolgente. È è un po’ come nella vita – conclude -. Non c’è sempre bisogno di avere un obiettivo, a volte basta semplicemente sapere qual è il prossimo passo da fare”.