Di nomi sostengono di non averne parlato neanche oggi, perché sul tavolo rimane il contratto di governo. Secondo l’agenzia Ansa sarebbe pronto nella sua prima versione: ha una ventina di punti, le due parti ne hanno già concordato la metà e sul tavolo è spuntato anche il dossier sull’Ilva. Al terzo incontro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini cominciano a diventare ufficiali i primi temi dell’intesa che porterebbe alla nascita dell’esecutivo del Movimento 5 stelle e della Lega.
Salvini: “Accordo su punti chiave. Se si arriva all’80% si parte”
“C’è sostanzialmente un accordo sui punti chiave. Sono contento perché si sta parlando di temi, non di nomi, non di cognomi, non di ministri. Se la compatibilità arriverà all’80% si parte, altrimenti ci abbiamo provato”, ha detto il leader del Carroccio dopo quattro ore di summit. “Rispetto ad ipotesi di governi che arrivano da Marte e di ministri che non si conoscono – ha aggiunto – se c’è un programma e ci sono le due forze politiche che lo sottoscrivono, a me interessa che tutto questo non comporti rotture nel centrodestra, visto che io sono il portavoce di una coalizione che non comprende solo la Lega. Entro poche ore vogliamo chiudere su tutto, domani si lavora ancora”. Per Salvini “l’idea è di mettere nero su bianco” il progetto per il futuro dell’Italia. “Questo ovviamente passa attraverso la rinegoziazione dei trattati Ue, altrimenti l’Italia soffoca. E su questo mi sembra ci sia una volontà comune”.
Il primo a parlare in giornata era stato invece il capo politico del M5s, atteso da decine di giornalisti alla stazione centrale di Milano, la città del faccia a faccia tra le due delegazioni. Quasi scontata la prima domanda nel giorno in cui Silvio Berlusconi incassa torna a essere candidadibile: la riabilitazione dell’ex premier cambia qualcosa nelle trattative in corso? “Assolutamente no. La trattativa sul contratto di governo va avanti e mi riferiscono che sta andando molto bene“. Prendiamo atto di questa notizia ma la mia considerazione non cambia”, dice Di Maio, che per due mesi aveva posto a Salvini l’esclusione di Berlusconi come condizione fondamentale per cominciare a discutere di governo. Ore più tardi, lo stesso Di Maio confermerà il buon andamento della trattativa.
di Alberto Marzocchi
Quattro ore di vertice a Milano –
Solo dopo il passo di lato dell’ex premier, i due leader hanno cominciato a contrattare i termini dell’eventuale alleanza durante due incontri romani. Alle ore 16 è quindi cominciato il vertice milanese tra Salvini e Di Maio al Pirellone. All’incontro tra i due leader (Di Maio è arrivato dopo le 17, con un’ora di ritardo rispetto all’ingresso di Salvini) hanno partecipato anche Roberto Calderoli, Nicola Molteni, Armando Siri, Gian Marco Centinaio e Claudio Borghi per la Lega, mentre per i 5 Stelle ci sono Danilo Toninelli, Alfonso Bonafede, Vincenzo Spadafora e Laura Castelli. Presenti anche il vice segretario del Carroccio, Giancarlo Giorgetti, e Rocco Casalino, responsabile della comunicazione del M5s. “Credo si chiuderà domani. Sta andando bene, il lavoro è molto proficuo“, ha detto il leghista Borghi lasciando anticipatamente il summit..
La bozza del contratto: c’è anche l’Ilva. Accordo su 10 punti –
Il vertice tra i politici era stato anticipato da un’altra riunione: quella del tavolo tecnico, fissata sempre nella sede del Consiglio regionale della Lombardia ma alle ore 14. Proprio durante questo summit è stata completata una prima bozza del programma comune. Titolo del plico che contiene le priorità del programma è “Contratto per il governo del cambiamento“. In cima alla copertina compaiono i simboli del M5s e della Lega. La prima bozza si articola in 19 punti ed è lunga 26 pagine. Secondo l’agenzia Ansa le delegazioni hanno raggiunto il pieno accordo sui primi dieci punti del programma che, potrebbe avere un incremento dei titoli, arrivando a ventidue punti. Secondo fonti leghiste citate sempre dall’Ansa sul tavolo ci sarebbe anche il nodo Ilva, dossier sul quale la Lega si oppone alla chiusura e, sottolineano, sarebbe questo l’orientamento finale dell’accordo. Fonti pentastellate confermano che la questione dell’acciaieria pugliese è tra gli oggetti della trattativa ma considerano la questione “ancora non chiusa“.
Come promesso, lavoro fino all’ultimo per dare un #futuro migliore all’#Italia. pic.twitter.com/2L7BuICEQl
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 12 maggio 2018
Di Maio: “Contratto bocciato dal web? Sarà un buon contratto” –
Totalmente inevaso rimane il capitolo dei nomi da indicare per il possbile governo. In giornata Sergio Mattarella ha citato il predecessore Luigi Einaudi per avvisare Lega e M5s: il presidente della Repubblica non ha intenzione di essere semplicemente il notaio delle scelte di Salvini e Di Maio. “Di nomi non abbiamo parlato ancora, oggi si parla del contratto di governo”, ha ripetuto il leader M5s a chi gli chiedeva se l’identità del futuro premier stesse ostacolando il negoziato con la Lega. Il contratto di governo dovrà poi essere votato online sulla piattaforma Rousseau dagli iscritti del M5s: cosa succederebbe quindi se venisse bocciato dal voto in rete? “Io credo sarà un buon contratto“, si è limitato a rispondere Di Maio. Che in giornata ha pubblicato un post sul blog delle Stelle per spiegare che “anche l’incontro di ieri mattina (con gli esponenti del Carroccio ndr) è stato positivo: abbiamo fatto notevoli passi in avanti sul contratto di governo e abbiamo trovato ampie convergenze sui temi che stanno a cuore agli italiani: reddito di cittadinanza, flat tax, lotta al business dell’immigrazione, abolizione della legge Fornero, conflitto di interessi“.