La Champions League della musica, nell’edizione 2018, se l’è aggiudicata Netta Barzilai, la cantante che rappresentava Israele all’Eurovision Song Contest di Lisbona. Venticinque anni, ex maestra d’asilo e anche ex militare, Barzilai è alla prima esperienza musicale: non ha mai pubblicato un album prima d’ora. Non ci poteva essere debutto migliore per Netta, che si è presentata all’Europa con Toy, un brano che racconta in maniera ironica il problema di “donna-oggetto”.
Una canzone non banale accompagnata da un look eccentrico e una performance tanto colorata quanto positiva: così Israele ha battuto le altre favorite – Austria e Cipro – e ha “battuto” anche gli attivisti del movimento Bds (Boycott, Dinsinvestment and Sanctions), che alla vigilia della manifestazione avevano accusato la rappresentante israeliana di “essere parte del massacro di Gaza” con le sue canzoni. “Non assegnare nessun punto a Israele e a questa canzone che viene da uno Stato dove c’è l’Apartheid”, avevano richiesto.
Sorprendente il quinto posto dell’Italia, qui rappresentata da Ermal Meta e Fabrizio Moro con la canzone già vincitrice del Festival di Sanremo. L’eleganza di Non ci avete fatto niente in un contesto solitamente molto kitch non ha convinto le giurie dei 43 Paesi votanti, che hanno assegnato solo 59 punti al nostro Paese (12 dall’Albania, 10 da Malta, 8 da Cipro e Serbia, 4 dai cugini San Marino i più significativi). La rimonta è avvenuta poco dopo, grazie ai voti ricevuti col televoto: l’Italia è risultato il terzo Paese più votato, solo dopo Israele e Cipro. Così i 308 punti finali hanno permesso al duo di piazzarsi nella top 5.
La finale è proseguita con il solito grande ritmo e il solito folklore. Solo un inconveniente ha reso lo show meno “perfetto” del solito (soprattutto per quanto riguarda le misure di sicurezza): durante la performance del Regno Unito un signore ha fatto irruzione sul palco e si è appropiato del microfono della cantante per qualche secondo. “All of the nazis of the UK media, we demand freedom, war is not peace”, sarebbe stato il suo messaggio. Il prossimo anno, salvo colpi di scena, sarà #Gerusalemme2019.