“Non posso accettare l’idea di uno che, come Di Maio, dice: ‘Scriviamo la storia’. Prima la si fa la storia e poi la si scrive. In più, sono gli altri che scrivono la storia su di te e su quel che fai. Non è che te la scrivi da solo su quel che farai. E’ una cosa che non ha né capo, né cosa. Quello di Di Maio è un atto di supponenza e di arroganza”. Sono le parole dell’ex magistrato Antonio Di Pietro, intervistato a Ecg Regione (Radio Cusano Campus) sulla situazione politica di queste ore. E aggiunge: “Dialogo tra M5s e Lega? Quando Mattarella ha suonato la campanella del ‘tutti a casa’, intorno a Salvini e a Di Maio avranno fatto quadrato tutti i parlamentari che a casa non ci volevano tornare. Questo è un governo dell’emergenza per restare in Parlamento, non è un governo politico per risolvere chissà cosa. Comunque, prima di giudicare, bisogna vedere cosa saranno in grado di fare. Mi fa molto riflettere” – continua – “che ancora non siano stati individuati il premier e i ministri. Pd? Certamente avrebbe potuto rappresentare un’alternativa, se avesse accettato di dialogare col M5S. Ma se questo governo dovesse far male, la colpa sarebbe di chi ne fa parte, non del Pd”. Di Pietro si esprime anche sulla riabilitazione di Berlusconi: “Torna candidabile, ma i cittadini non si devono lasciar prendere in giro da tutti questi portavoce che dicono che finalmente giustizia è fatta. La riabilitazione, proprio per il termine tecnico, significa che uno è riabilitato in quanto è stato condannato, ha scontato la pena, sono passati ulteriori tre anni e può essere riabilitato”. E puntualizza: “La riabilitazione è un effetto fisiologico di un procedimento penale che è arrivato alla sua conclusione. Non è che se a un assassino danno 20 anni di carcere, questo ridiventa innocente, una volta esaurita la pena”