Roma, 28 mar. (Adnkronos Salute) - Un nuovo Advisory board scientifico di primario livello per accompagnare e sostenere i progetti di ricerca, clinici e di innovazione della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, impegnata in questa fase nel percorso di accreditamento come Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) nella disciplina delle patologie dell'apparato locomotore. Sei esperti di fama internazionale in ambito medico-scientifico - dagli Stati Uniti al Giappone, passando attraverso la Svizzera e la Turchia fino all'Italia - tra cui il biologo Randy Wayne Schekman, premio Nobel per la Medicina nel 2013, fanno parte del panel. Il nuovo Advisory board è stato annunciato questa mattina nel corso di un dibattito a cui hanno preso parte rappresentanti delle istituzioni e del mondo accademico nazionale e internazionale. Nell'occasione si è anche tenuto l'evento conclusivo del progetto di ricerca 'Spine 4.0', avviato a gennaio 2022, terminato all'inizio di quest'anno e promosso dall'Inail per studiare le applicazioni concrete dell'intelligenza artificiale e della tecnologia avanzata nella cura delle patologie della colonna vertebrale.
All'appuntamento sono intervenuti tra gli altri, oltre al Nobel Scheckman, il ministro della Salute Orazio Schillaci (con un videomessaggio), il presidente dell'Inail Fabrizio D'Ascenzo, il direttore generale Marcello Fiori e Carlo Tosti, presidente della Fondazione Policlinico universitario Campus Bio-Medico e dell'Università Campus Bio-Medico di Roma. Per il Policlinico Campus Bio-Medico erano anche presenti l'amministratore delegato e direttore generale Paolo Sormani e il direttore scientifico Vincenzo Denaro. L'Università Campus Bio-Medico di Roma è stata anche rappresentata dal rettore Eugenio Guglielmelli e dall'amministratore delegato e direttore generale Andrea Rossi.
Ecco i membri del nuovo Advisory Board scientifico. Randy Wayne Schekman, professore ordinario di biologia molecolare e cellulare presso l'Università della California, Berkley (Usa), è noto per le sue fondamentali scoperte nel campo della biologia cellulare, che gli sono valse numerosi premi tra cui il Nobel per la Medicina nel 2013 per il suo lavoro sulla regolazione del traffico vescicolare. Michael Tobias Hirschmann, affiliato all'Università di Basilea e primario di Chirurgia ortopedica presso il Kantonsspital Baselland (Svizzera), è un'autorità riconosciuta nella chirurgia del ginocchio e nel trattamento delle patologie degenerative, con oltre 300 pubblicazioni scientifiche e numerosi premi internazionali. Ivan Martin, direttore del Dipartimento di Biomedicina dell'Università di Basilea, è un'autorità internazionale nel campo della medicina rigenerativa, con oltre 190 pubblicazioni scientifiche e 10 brevetti, e un grande esperto nelle terapie cellulari per la rigenerazione dei tessuti umani. Javed Parvizi, professore di Chirugia ortopedica presso l'Università Acibadem di Instanbul (Turchia), è riconosciuto per il suo lavoro pioneristico nella gestione delle infezioni articolari periprotesiche e del tromboembolismo venoso; ha diretto la ricerca clinica del Rothman Orthopaedic Institute di Filadelfia. Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, è uno dei massimi esperti mondiali in nefrologia e trapianti, con oltre 1.400 pubblicazioni scientifiche e numerosi studi innovativi nel campo della rigenerazione dei tessuti degli organi. Daisuke Sakai, capo del Dipartimento clinico presso l'Università di Tokai (Giappone), specializzato nella chirurgia ortopedica e nelle malattie degenerative della colonna vertebrale, è un pioniere nella ricerca sul disco intervertebrale e nella terapia con cellule staminali per le malattie della colonna vertebrale.
"Sono convinto che la giornata di oggi segni un momento fondamentale nel percorso di continua crescita del Policlinico Campus Bio-Medico, nel solco della nostra storia e della nostra identità che ci richiedono di mettere sempre la persona al centro - ha detto Tosti - Il nuovo Advisory board scientifico ci aiuterà a crescere ancora non solo nel panorama sanitario nazionale, ma anche internazionale. I membri scelti, con il loro profilo di assoluta eccellenza e competenza, contribuiranno a supportare le strategie di ricerca, garantendo che la nostra Fondazione continui a essere un punto di riferimento nell'innovazione scientifica".
Per Sormani "l'istituzione dell'Advisory board scientifico rappresenta un passo fondamentale per il nostro Policlinico, che si impegna costantemente a promuovere il progresso e l'umanizzazione delle cure. La prospettiva di poter collaborare con questi straordinari esperti internazionali è entusiasmante. Le loro conoscenze ed esperienze costituiscono un prezioso supporto per accelerare i nostri progetti scientifici e clinici, rafforzare la nostra missione - sintetizzata dalla formula 'La Scienza per l'Uomo' - e mettere quindi ancora, sempre di più, l'innovazione al servizio dei pazienti e delle persone".
"Gli studiosi che hanno accettato di entrare a far parte del nostro Advisory board scientifico sono in assoluto tra i più brillanti a livello internazionale nei loro rispettivi campi di competenza - ha aggiunto Denaro - Il supporto di questi luminari consentirà al Policlinico Campus Bio-Medico di ampliare l’impatto della sua attività, integrando ricerca avanzata e cura del paziente. Il progresso è da sempre al centro delle nostre attività e l'Advisory board scientifico contribuirà a indirizzare ancor di più la nostra strategia verso nuove frontiere, promuovendo approcci innovativi per affrontare le sfide più urgenti con cui siamo chiamati a confrontarci in ambito medico".
Non a caso - si legge in una nota - la notizia della nomina del nuovo Advisory board scientifico è stata diffusa in occasione dell'evento conclusivo di 'Spine 4.0', progetto di ricerca che ha fatto dell'innovazione il suo più rilevante marchio di fabbrica, promosso dall'Inail. Il progetto si è svolto con l'obiettivo di favorire lo sviluppo di un approccio multidisciplinare e personalizzato per la gestione della lombalgia e delle patologie degenerative del rachide, attraverso la combinazione di intelligenza artificiale, tecnologie digitali, terapie rigenerative e chirurgia mininvasiva per ottimizzare diagnosi, trattamento e reinserimento lavorativo delle persone. Il cuore di Spine 4.0 è stato lo sviluppo di strumenti basati su tecnologie avanzate per migliorare la gestione del paziente, dalla diagnosi precoce al recupero funzionale e ritorno al lavoro. Il progetto ha esplorato l'efficacia di terapie rigenerative con cellule staminali mesenchimali (Msc) per il trattamento della degenerazione discale. I risultati preliminari suggeriscono che questa strategia possa favorire la rigenerazione del tessuto discale e migliorare gli esiti clinici nei pazienti con lombalgia cronica. Inoltre, ha introdotto tecniche di chirurgia vertebrale mininvasiva assistita da sistema di navigazione robotizzato, in grado di ridurre l'invasività degli interventi e di accelerare il recupero post-operatorio, facilitando il ritorno alle normali attività quotidiane e lavorative dei pazienti.
"Questo progetto di ricerca consolida ulteriormente le numerose collaborazioni attive con il Campus Bio-Medico di Roma nei progetti di ricerca scientifica in materia di salute e sicurezza sul lavoro e in campo protesico e riabilitativo - ha osservato D'Ascenzo - Il Campus è uno dei partner di eccellenza della rete scientifica dell'Istituto, che è stata rafforzata e rilanciata negli ultimi anni anche grazie ai Bandi Bric, con i quali non solo mettiamo a fattor comune risorse, strutture e competenze ma condividiamo anche l'obiettivo principale della nostra attività istituzionale, ossia la centralità della persona".
"E' davvero un piacere - ha commentato Guglielmelli - aver completato con successo il progetto 'Spine 4.0', coordinato dal professor Denaro, finanziato nell'ambito del Bric (Bando ricerche in collaborazione) dell'Inail e a cui partecipano 5 nostre Unità di ricerca di 2 delle Facoltà dipartimentali, 3 di Medicina e Chirurgia e 2 di Ingegneria. I risultati del progetto dimostrano come l'approccio multidisciplinare sia vincente per utilizzare nel modo giusto le tecnologie innovative sempre più efficaci per il reinserimento sociale e lavorativo e, quindi, per garantire la sicurezza e la qualità della vita a lungo termine. Sarà un piacere continuare a essere in squadra con la Fondazione Policlinico universitario Campus Bio-Medico e l'Inail per valorizzare al meglio i risultati raggiunti da questo progetto e anche per proseguire in ulteriori attività congiunte di ricerca e innovazione".