Restano "critiche" le condizioni di due operai ustionati sul 100% del corpo. I pm mettono i sigilli all'impianto e le segreterie regionali dei sindacati preparano un pacchetto di giorni di astensione dal lavoro: "Tributo di sangue inaccettabile che occorre fermare al più presto"
Dopo quello scoppio simile a un “terremoto”, è un lunedì di blocco totale negli stabilimenti di Acciaierie Venete. Non solo a Padova, dove l’area è stata sequestrata dalla magistratura, ma anche negli altri siti dell’azienda. I lavoratori hanno deciso di scioperare per richiamare l’attenzione sul tema della sicurezza in seguito all’incidente che domenica mattina nel reparto fonderia ha coinvolto quattro persone, due dipendenti diretti e due della Hayama Tech che lavora in appalto nel siderurgico. Le condizioni dei feriti più gravi restano stabili, anche se ancora critiche.
La giornata di astensione dal lavoro non sarà l’unica. Le segreterie dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil del Veneto hanno proclamato lo sciopero regionale di tutto il settore e al più presto i sindacati di categoria renderanno note data e modalità. “Il gravissimo incidente di Padova – affermano in una nota congiunta – è purtroppo l’ultimo di una interminabile sequenza di incidenti, spesso mortali, che in questi mesi hanno funestato il Veneto e il Paese, un tributo di sangue inaccettabile che occorre fermare al più presto per garantire a tutti i lavoratori e in tutti i luoghi di lavoro il diritto alla salute e alla sicurezza”.
I sindacati fanno notare come “l’allungamento degli orari di lavoro contrattuali e di legge, il ricorso all’appalto e spesso al sub appalto, la compressione dei costi di produzione anche di quelli su salute e sicurezza sono scelte sbagliate che sono spesso alla base dei tragici fatti che periodicamente colpiscono i lavoratori metalmeccanici”.