“M5s? Se si dovesse fare una classifica sulla permalosità dei tifosi politici, il movimento sarebbe al primo posto”. Sono le parole del giornalista de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, analizzando il M5s a Otto e Mezzo (La7) assieme al musicista e scrittore Simone Lenzi e a Pietro Belfiore, regista e componente de Il Terzo Segreto di Satira. La firma del Fatto spiega: “Non puoi fare mezza battuta e vieni immediatamente massacrato, indipendentemente dal fatto che tu sia antipatizzante o simpatizzante. E’ una gara a chi fa peggio. Lo dico con profonda tristezza e parlo per esperienza personale: siamo dentro un momento storico in cui purtroppo non ci sono elettori, ma tifosi. Quando il 4 dicembre 2016 vinse il No al referendum costituzionale” – continua – “sulla mia pagina Facebook per settimane intere ho ricevuto minacce di morte da persone che avevano votato Sì. Non erano renziani, ma cretini. Purtroppo la deficienza che è definitivamente esplosa con l’avvento della rete, come ci insegnava Umberto Eco, attecchisce tra gli ultrà grillini, ma anche altrove. Siamo costantemente invasi da un’ondata di rabbia spaventosa, che a me preoccupa molto”. Alla domanda della conduttrice Lilli Gruber, che gli chiede se il Pd rischia l’estinzione, Scanzi risponde: “E’ un partito che perde tutte le elezioni possibili e, da osservatore sicuramente non antipatizzante nei confronti di un centrosinistra credibile, quello che mi fa paura è il fatto che ci sia una totale assenza di autocritica e di elaborazione di una strategia diversa. Siamo ancora al Matteo Renzi che decide tutto, un po’ perché lui è fatto così, un po’ perché non c’è nessuna alternativa. Se questa sarà la strada, il rischio di un’estinzione o di un’auto-rottamazione sia abbastanza alto”