Le infami e irresponsabili dichiarazioni di Donald Trump – che qualche mese fa ha avallato il trasferimento della capitale israeliana a Gerusalemme – hanno dato il là a un nuovo massacro di spaventose dimensioni. Almeno 60 sono i palestinesi uccisi. L’ordine categorico delle autorità politiche e militari israeliane è quello di sparare per uccidere chiunque si avvicini alla linea di separazione fra Gaza e il territorio israeliano. Il giornale indipendente El riporta che, secondo un responsabile militare israeliano, tale ordine riguarda anche i bambini, la piccolezza dei cui corpi impedisce di prendere la mira per non colpire organi vitali. E infatti sono almeno sei i minori caduti solo in queste ultime ore sotto il piombo israeliano.
Si tratta dell’ennesimo crimine di guerra e contro l’umanità a carico di Benjamin Netanyahu. Quest’ultimo si avvale del resto delle sostanziali complicità dell’Occidente e di parte dello stesso mondo arabo, con in testa l’Arabia Saudita, che nello Yemen si rende a sua volta colpevole da tempo di analoghi massacri. La dissociazione della stragrande maggioranza della comunità internazionale dalle evidenti provocazioni di Trump e Netanyahu, che ne ha determinato l’innegabile isolamento politico, non riesce a tradursi in una politica coerente.
Ci troviamo di fronte a un terrorismo di Stato da tempo ormai conclamato, alla continua commissione di crimini di guerra e contro l’umanità, alla negazione dei più elementari diritti dei palestinesi, alla violazione palese del diritto internazionale e delle risoluzioni delle Nazioni Unite.
Trump e Netanyahu continuano con le loro scelte scellerate ad innaffiare la pianta dell’odio e dell’ingiustizia. Lo fanno per meschini calcoli personali, sperando in tal modo di distogliere le rispettive opinioni pubbliche dai propri non lievi guai giudiziari. Ma, oltre a commettere e avallare i crimini, gettano in tal modo le basi per nuove guerre e scontri di inciviltà.
Se esiste un’opinione pubblica democratica è bene che si levi subito in tutti i Paesi del mondo, compresi gli Stati Uniti e Israele, per chiedere la fine immediata dei massacri, dell’apartheid, della pulizia etnica perpetrati da Netanyahu e l’apertura altrettanto immediata di un giudizio davanti alla Corte penale internazionale per i responsabili politici e militari israeliani. Il governicchio Salvimaio, se mai verrà in essere, dimostri con i fatti di volere effettivamente la pace e di non essere l’ennesimo governo italiano servo di Washington.