Mentre Lega e 5 stelle continuano i tavoli per riuscire a trovare un accordo di governo, le altre forze politiche reclamano l'uscita dallo stallo. E chiedono che partano i lavori parlamentari
Per il Partito democratico siamo di fronte a “una paralisi inaccettabile dell’Italia” e se Lega e M5s non trovano una soluzione “devono riconsiderare la proposta di un esecutivo neutrale” fatta da Sergio Mattarella. Per Liberi e uguali “la ricreazione è finita” e il “Parlamento deve iniziare a lavorare”. Mentre Carroccio e 5 stelle sono ancora al lavoro per scrivere il contratto di governo e trovare un nome terzo che possa ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio, le altre forze politiche si mettono all’opposizione e reclamano l’uscita dallo stallo.
Nel pomeriggio del 15 maggio i democratici ad esempio hanno organizzato una conferenza stampa al Nazareno: “M5s e Lega”, ha esordito il reggente dem Maurizio Martina, “non possono più perdere tempo e devono dismettere la campagna elettorale permanente, per dire chiaramente se la loro ipotesi di governo è fallita”. Dopo di lui ha preso la parola il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio: “Auspichiamo, se si continua a perdere tempo, che i partiti riconsiderino la proposta del presidente della Repubblica, che è l’unica seria sul tavolo. Se nasce il governo la nostra opposizione sarà molto seria”. Quindi Martina ha continuato: “Se sono nelle condizioni di far partire un governo, lo facciano. Ora non possono più perdere tempo. Abbiamo letto le dichiarazioni su alcuni fronti delicati, siamo pronti a dar battaglia in alternativa a queste ipotesi: ad esempio sulla flat tax, a vantaggio dei redditi alti, una riforma fiscale per premiare chi sta sopra una certa soglia percentuale di reddito”, con “sconti zero per lavoratori che ne guadagnano 20mila”: è “un’operazione iniqua. Ci predisporremo a una battaglia in Parlamento perché queste idee non passino, e parlo anche delle politiche dei condoni, ricette che hanno fatto malissimo al Paese. Su questo stiamo lavorando”. Infine Martina ha criticato la paralisi: “Stiamo assistendo a un balletto di dichiarazioni e di responsabilità non ancora chiare che ci preoccupa molto. Siamo di fronte a una inaccettabile paralisi dell’Italia, a una difficoltà politica evidente di chi per 80 giorni ci ha raccontato che tutto si sarebbe fatto i modo facile, che il governo del cambiamento sarebbe stato alla portata. Messi alla prova dei fatti, questi leader ci stanno regalando pratiche che nulla hanno a che vedere con il cambiamento”.
Anche Liberi e uguali chiede che partano i lavori parlamentari: “Mentre Salvini e Di Maio”, ha detto il capogruppo a Montecitorio Federico Fornaro, “litigano su chi deve fare il presidente del Consiglio, il governo Gentiloni ha presentato un Def in cui, senza interventi correttivi, la spesa sanitaria scende sotto il livello minimo degli standard internazionali, l’occupazione continua ad essere lontana dal ritornare ai livelli pre-crisi e gli investimenti pubblici sono ai minimi storici. La ricreazione è finita: il Parlamento deve iniziare a lavorare per provare a risolvere i problemi quotidiani degli italiani e non i destini personali di qualcuno”.